Corriere dello Sport

ROMA, ANNO SOTTO ZERO

La sconfitta di Milano ha fatto scivolare Fonseca a -9 dal quarto posto: il progetto di rilancio immediato non ha funzionato Si profila un’altra stagione fuori dalla Champions: il quadro finanziari­o e tecnico è allarmante

- Di Roberto Maida

L’ unica buona notizia è che stavolta il 30 giugno non è una sentenza: la Roma ha ancora la possibilit­à di salvare la stagione, con dieci giornate di campionato e l’Europa League di agosto, e di alleggerir­e il bilancio grazie alla sospension­e del fair play finanziari­o decisa dall’Uefa. Per il resto è impression­ante il circuito di autolesion­ismo in cui la società e la squadra si sono avvitate, specialmen­te in questo sciagurato 2020. Prima di Natale, a Firenze, la Roma giocava una delle sue migliori partite e sembrava avviata a un sereno cammino verso la

Champions. Dal ritorno in campo, a gennaio, ne sono capitate di tutti i generi: subito due partite perse all’Olimpico, con tanto di infortunio drammatico di Zaniolo; la rincorsa dell’Atalanta, con scontro diretto perso a Bergamo; l’inizio della pandemia che ha fatto saltare, o almeno congelare, il passaggio di proprietà, con Friedkin pronto a subentrare e a sistemare i conti, ora assestati su perdite record (il bilancio si chiuderà intorno ai -130 milioni); la sospension­e di Petrachi, un direttore sportivo ormai inviso al presidente Pallotta, alla dirigenza e alla squadra, tra faide e gelosie interne.

DISASTRO. In questo contesto, la brutta sconfitta di domenica a San Siro rientra incredibil­mente nell’ordinario di una squadra abituata all’ascensore dei risultati. Quando

lo stesso Petrachi, lo scorso 4 luglio, aveva parlato di «anno zero», forse era stato ottimista. Perché oggi non sembra essere stata posta alcuna base per il futuro. Anzi. Con il nuovo allenatore, Fonseca, la Roma ha fatto solo un punto in più dell’anno scorso e senza giocare la Champions League. Nel 2019 Di Francesco venne esonerato, con successive dimissioni di Monchi, dopo aver perso 6 partite in campionato. Fonseca è arrivato già a quota 8. Può essere sempre colpa degli allenatori, che pure sbagliano come ogni essere umano? Dal 2011, la proprietà americana ne ha avuti 8. E tutti, chi prima chi dopo, sono stati messi in discussion­e dal management. O meglio da Franco

Baldini, l’unico dirigente italiano che ha la completa fiducia di Pallotta. Baldini è tornato operativo quando il patron ha rotto con Friedkin. Da quel momento, guarda caso, Petrachi ha perso autorevole­zza fino alla rottura. Il solito equivoco, le solite sovrapposi­zioni.

RIDIMENSIO­NAMENTO. Stavolta almeno non sono previsti cambiament­i traumatici. Sia perché la Roma ormai è a 9 punti (e mezzo) dall’Atalanta con possibilit­à quasi nulle di centrare il quarto posto, sia perché la società ha fiducia nel lavoro di Fonseca, apprezzato anche dai giocatori. Ma lo scenario, salvo la conquista dell’Europa League che renderebbe memo

«Bisogna essere realisti, la Roma è all’anno zero. Lo scorso anno lo spirito di appartenen­za si è visto poche volte, ora servono giocatori che abbiano entusiasmo e disciplina. Se qualcuno fa il furbo e il fenomeno con me si ferma»

Gianluca Petrachi 4 luglio 2019

rabile una stagione gelida, appare inquietant­e: senza i soldi della Champions per il secondo anno consecutiv­o, senza lo stadio di proprietà che era uno spot promoziona­le della nuova gestione, senza un compratore che decida di investire su un club che ha i conti lacerati, la Roma continuerà il ridimensio­namento che già Ranieri, nella primavera 2019, aveva svelato con chiarezza. Non si tratta solo del futuro di Zaniolo e Pellegrini ma di una speranza di grandezza e di un’idea di ambizione che rischiano di svanire. Più che un anno zero, è stato l’anno sottozero.

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LAPRESSE La delusione dei giocatori della Roma alla fine della partita persa contro il Milan
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