Corriere dello Sport

SINISA, GIOIELLI DA RIPULIRE

Dopo la gara di Marassi critiche del tecnico a Barrow e Orsolini: ecco perché Oltre agli autori del gol contro la Samp c’è anche Skov Olsen (ora infortunat­o) nel mirino di Mihajlovic Da tutti e tre vuole più continuità, più cattiveria e grinta per farli

- Di Claudio Beneforti

Tris d’assi, lo sa anche Sinisa Mihajlovic, e proprio perché lo sa non può accontenta­rsi di un paio di colpi a testa dentro una partita esteticame­nte bellina ma senza dosi eccessive di rabbia per Musa Barrow e addirittur­a impalpabil­e per Riccardo Orsolini. Il terzo è Andreas Skov Olsen, che a oggi è fermo per guai fisici ma tutto quello che scriviamo sia per Musa che per l’Orso, vale dieci volte di più per il ragazzo danese. Restando alla serata di Marassi, il punto è che Sinisa si rende conto di avere davanti due ragazzi che, tutte le volte che toccano il pallone, dovrebbero fare la differenza, e allora va su tutte le furie nel momento in cui si accorge che Orsolini fa il suo compitino e non si prende le proprie responsabi­lità nelle giocate e che Barrow non mette sufficient­e cattiveria quando punta l’avversario, negli uno contro uno e anche nelle conclusion­i a rete. «Se non avessi avuto solo ragazzi in panchina, Orsolini lo avrei tolto alla fine del primo tempo e per quanto riguarda Barrow, se non cambierà andazzo con me giocherà poco», le sentenze dettate alla fine di Samp-Bologna da Sinisa, dopo che il giovane del Gambia con la sua entrata in campo aveva consentito a Rodrigo Palacio di diventare più brillante, all’Orso caduto in letargo dopo il lockdown di svegliarsi e di far piangere la Samp con un gol su rigore, con l’assist per il 2-0 di Orsolini e il palo colpito con Audero battuto. Ma così va il mondo, e nel caso in cui Barrow, Orsolini e lo stesso Skov Olsen non si rendessero conto della fortuna che hanno avuto trovando sulla loro strada uno come Mihajlovic, peggio per loro, perché butteranno via almeno una parte dell’infinita ricchezza sia tecnica che fisica che tutti e tre hanno addosso.

GRANDI SE DARANNO RETTA. Come potete capire le stilettate di Sinisa nei confronti dei suoi assi fanno parte di una strategia precisa, ed è facile immaginare che gli stessi Barrow e Orsolini (e anche Skov Olsen) se ne stiano rendendo conto, la verità è che Sinisa non scherza e se i due (e più avanti i tre) non lo ascolteran­no finirà che andranno in campo altri giocatori. Poi in fondo se Orsolini è il giocatore del Bologna più sostituito significa che Mihajlovic non predica in un modo e poi razzola nell’altro. Inutile nascondere come questi tre ragazzi abbiano l’opportunit­à di svoltare e di fare il definitivo salto di qualità, certo che sono ancora giovani, ma guai se buttassero via del tempo, anche perché ormai la differenza è figlia dei dettagli. A esempio per quanto riguarda Orsolini c’è in ballo la partecipaz­ione agli Europei del 2021 e solo se evidenzier­à di essere cresciuto sul piano della continuità potrà sperare che Roberto Mancini gli regali una maglia azzurra. Perché anche nelle giornate dispari spesso il colpo riesce a trovarlo, ma difficilme­nte gli basterà per battere una concorrenz­a importante come quella che ci sarà per gli esterni alti. Cosa accadrà il giorno che Barrow diventerà anche cattivo come pretende Sinisa? Che il Bologna si ritroverà tra le mani un attaccante fortissimo, considerat­e le sue potenziali­tà sia fisiche che tecniche.

ALTRIMENTI TESORI IN PANCHINA. Domanda: per quale motivo alla fine della partita di Marassi Sinisa se l’è presa con Orsolini e Barrow, che bene o male con i loro colpi l’avevano decisa, e non con Rodrigo Palacio, Nicola Sansone e Roberto Soriano, che di sicuro erano stati meno costruttiv­i? Facile: tutti e tre non sono brillanti per colpa di una condizione fisica ancora sommaria. Sì, questo discorso può valere anche per Barrow e l’Orso, ma mentre ai ragazzi devi stare addosso per non farli volare alti dopo una partita vinta senza alcuna gloria, a Palacio, Soriano e Sansone non devi dire niente, perché si rendono conto da soli di dover crescere per determinar­e. Soprattutt­o ci riferiamo alla S2 che per il Bologna è da sempre fondamenta­le, perché alla fine dei giochi Rodrigo qualche traccia del

 ?? GETTY ?? L’esultanza di Mitchell Dijks, 27 anni, Musa Barrow, 21 anni e Riccardo Orsolini, 23 anni: il Bologna ha piegato la Samp
GETTY L’esultanza di Mitchell Dijks, 27 anni, Musa Barrow, 21 anni e Riccardo Orsolini, 23 anni: il Bologna ha piegato la Samp

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