Si avvicendò con l’attuale tecnico della Fiorentina
che si sente di dire? Ad esempio può indicare una soluzione di gioco opera di un suo collega, senza che poi segua una definizione o un'etichetta?
«Gian Piero Gasperini, abbiamo detto, è l'allenatore che ha dato il valore aggiunto più grande, anche fra i tecnici europei. Sinisa Mihajlovic ha cambiato radicalmente il Bologna, Ivan Juric ha fatto benissimo e Roberto D'Aversa sono ormai anni che lascia il segno. Questo per parlare delle nostre novità. Poi se devo riferirmi a qualche soluzione particolarmente felice potrei riferirmi a quello che ha fatto Allegri contro l'Atletico Madrid, quando ha sistemato Emre Can a destra nella difesa a tre».
Tra Sarri, Inzaghi e Conte chi la spunterà?
«La Juve è in vantaggio, perché ora ha più punti. Ma Lazio e Inter sono in gioco. E' un torneo troppo anomalo. Le partite ogni tre giorni possono stravolgere ogni previsione di buon senso. E non è nemmeno vero che la Lazio è in difficoltà perché prima andava bene visto che giocava una volta a settimana. Dobbiamo convincerci che tutto sarà imprevedibile».
Cosa pensa di fare fra dieci anni? «Se sono ancora in vita, con questi ritmi, spero di potermi ancora divertire, come ora. Invidio e stimo tantissimo Ranieri. Ecco, vorrei avere il suo entusiasmo, la sua forza. E' così appassionato che non rinuncia a nulla pur di esercitare la libertà di allenare. Avere sempre una grande passione espressa attraverso lo stile di cui è maestro è il compimento perfetto di una carriera davvero invidiabile».
De Zerbi viene ufficializzato il 13 giugno 2018 come allenatore del Sassuolo. Raccoglie il testimone da Beppe Iachini, subentrato a Bucchi e non confermato al termine di una stagione positiva. Accordo biennale per il tecnico bresciano che il 6 giugno scorso ha compiuto 41 anni. Il suo esordio in campionato sulla panchina neroverde è col botto il 19 agosto, quando un rigore di Berardi nel primo tempo porta la vittoria del sassuolo sull'Inter. Si era lasciato alle spalle esperienze diverse, dalla prima col Darfo Boario da metà novembre 2013 in Serie D passando per Foggia (vince la Coppa Italia di Serie C e perde la finale dei playoff per la B con il Pisa guidato da Gattuso), Palermo e Benevento tra alterne fortune. L'ad Carnevali insieme al patron Giorgio Squinzi lo seguono, vengono conquistati dal suo gioco e già nell'estate 2017 ci pensano fortemente scegliendo però alla fine Bucchi. Ma l'approdo in Emilia è solo rinviato, il Sassuolo beffa il Bologna che in quei giorni si dirotta poi su Pippo Inzaghi
«Abbiamo preso brutti gol. Non ci sto Eravamo la settima difesa. Non è vero che non curo la fase difensiva. Anzi. Ma ho tre regole per la mia idea di gioco. E cerco la coerenza»
«Prima regola: se tieni la palla fai più azioni. Seconda: Il gioco è al servizio del talento degli uomini in campo, il tecnico bravo lo fa esprimere . Terza: bisogna divertirsi»