Inzaghi: Gioia incredibile Ora la storia siamo noi
Il presidente Vigorito: «La prima gara a porte aperte sarà gratis» E in arrivo c’è Rémy, ex Chelsea
Il silenzio dello stadio, la festa nelle strade. E' un frastuono indescrivibile, migliaia di macchine si sono riversate in strada dopo il fischio dell'arbitro Marinelli. Inzaghi non può che esaltare i suoi in quest'ultima partita al Vigorito. I giallorossi hanno vinto anche in dieci ed hanno staccato il biglietto per la A: record uguagliato dell'Ascoli, la promozione arriva con sette giornate d'anticipo. «Resta l’immagine di stasera, in 10 per 80 minuti: questi ragazzi hanno fatto qualcosa di storico. In casa non abbiamo mai perso, le abbiamo vinte quasi tutte. Hanno creduto in me, nel mio staff. Migliore difesa d’Europa, record di vittorie, peccato non aver avuto il pubblico. Avevo un debito d’onore ma non mi aspettavo di fare la storia. E’ qualcosa di unico, tra 30/40 anni ci renderemo conto di quello che abbiamo fatto». La dedica di questa fantastica vittoria: «Alla mia famiglia e chi ha avuto fiducia in me. Grazie al mio staff. Se sono pronto a battere mio fratello Simone? Adesso fatemi godere questa fantastica gioia».
VIGORITO. Prima della partita, il presidente Vigorito aveva promesso: «Ingresso gratis alla prima partita di Serie A che si potrà giocare a porte aperte». Intanto, come primo regalo è in arrivo Loïc Rémy, classe ’87, in questa stagione 7 gol con il Lilla in campionato, ex Chelsea. Dopo il giro di campo con Inzaghi e Foggia, Vigorito racconta: «La gente dallo stadio non va mai via, rimane la passione, l’amore. I tifosi sono nascosti dietro i sedili, basta saperli vedere. Era una promessa fatta a me stesso, a mio fratello che ho sulla maglia. Non era scontato, ma se chiudi gli occhi ti ricordi il freddo, il vento, la pioggia. Momenti come questo rimangono per sempre. Cosa dico ai beneventani? Ascoltate i sussurri del vento e i battiti del cuore, come ha scritto mio fratello Ciro. I nipoti mi hanno regalato questa maglia. Lo stadio non avrebbe potuto chiamarsi altro che Ciro Vigorito».
Montipò incassa i complimenti di Inzaghi e ringrazia il diesse Foggia: «Lui ha sempre creduto in me, io sono quello di quest’anno.Tutto cominciato parando il rigore a
Pisa? Mi ricordo bene. La cultura del lavoro è ciò che mi ha cambiato. Grazie a tutti. Non finisce qui. Dedico la promozione alle vittime del Covid, a mio zio e alla mia ragazza».
Il diesse Pasquale Foggia elogia il presidente e la capacità del Benevento di prendersi subito la rivincita: « Ci siamo ripresi quello che è stato mancato l’anno scorso. Il merito è della famiglia Vigorito».
IL CAPITANO. E’ stato il primo a saltare addosso a Pippo Inzaghi. Christian Maggio è un po’ tornato bambino: vent’anni fa la sua prima volta in Serie A, da esordiente. E ora? «Un’emozione indescrivibile, provo emozioni da bambino. Peccato che non ci siano i tifosi, ma li sentiamo. Io in A con il Benevento? Ci spero. Hanno creduto in me. Inzaghi è stato come un compagno di squadra, stava sempre con noi dandoci consigli per migliorare. Ci diceva che cosa cambiare, ci ha trasmesso la serenità che avevamo perso dopo i playoff di un anno fa. Ai tifosi dico che è giusto festeggiare questa notte». Le ultime parole dallo stadio prima di una notte lunghissima di festeggiamenti.
Montipò: «Dedicato alle vittime Covid» Maggio: «Mi sento come un bambino»