La Mercedes si fa nera contro il razzismo
Domenica il via alla F1: forte gesto simbolico dalla casa tedesca
Pronti, ai posti… uno a zero per la Mercedes che si prende l’intera scena della Formula 1 alla sua maniera, manu militari. Neanche il tempo di tornare in pista, né la possibilità di mettere un piede nella settimana della ripresa del Mondiale e dei grandi annunci (in arrivo l’intero secondo spezzone di calendario col Mugello al 13 settembre), e c’è una sorpresa, che è poderosa sul fronte della comunicazione: le Frecce d’Argento per tutto il 2020 saranno Frecce Nere, sposando in pieno la causa contro le disuguaglianze promossa da Lewis Hamilton.
PAROLE E FATTI. Nel mondo dello sport molti si sono inginocchiati in un gesto che chiede, pretende parità tra i rappresentanti dell’unica razza che abbia diritto di cittadinanza: quella umana. Hamilton, Lukaku, lo stesso Tommie Smith autore del clamoroso pugno guantato a Città del Messico 1968, stanno pronunciando parole forti.
La Federazione Internazionale dell’Auto ha promosso iniziative contro il razzismo a partire dal GP d’Austria di domenica, Liberty Media che tira i fili della Formula 1 ha spiegato come qualsiasi azione in sostegno dell’uguaglianza verrà appoggiata senza riserve. Lewis già si è messo in prima fila a Londra, nel corteo di protesta del movimento Black Lives Matter, e con la Royal British Academy of Engineering ha fondato la “Commissione Hamilton”, che offrirà a giovani appartenenti a minoranze corsi di studio incentrati sulle professioni del motorsport. «Spero che tra vent’anni, quando mi guarderò indietro – ha detto il pluricampione – potrò notare che questo sport si è trasformato come il mondo complesso e multiculturale in cui viviamo».
SINTONIA CON LEWIS. Mercedes ieri ha fatto un suo passo, simbolico ma potente: trascinata dal carisma del suo pilota (con il quale la sintonia è chiaramente straordinaria, prescindendo fatto che le parti ancora discutano per il rinnovo del contratto), ecco le macchine che parlano con la loro livrea. Dicono: siamo tutti neri, in Formula 1 siamo tutti Hamilton, nel mondo siamo tutti Floyd, e nel momento in cui tutti siamo tutti neri nessuno lo è più, pertanto non deve aver più senso parlare del colore della pelle.
Sugli halo delle macchine compaiono lo slogan “End Racism” e l’hashtag “#WeRaceasOne” lanciato dalla Formula 1, mentre l’argento rimane nella stella a tre punte, e una stellina sulla fiancata rimane rossa, continuando a rappresentare Niki Lauda. Tuta e caschi in total black per i piloti. Il nero renderà la Mercedes più bella ed elegante? Forse. La renderà più veloce? Certamente no. Nell’intento di chi ha avuto l’idea: la renderà più giusta.
CAMBIAMO. La Mercedes ha accompagnato l’annuncio con queste osservazioni: «Siamo orgogliosi della nostra cultura e dei nostri valori. Premiamo il contributo di ogni singolo individuo e nella nostra organizzazione solo il 3% della forza lavoro si identifica come appartenente a gruppi etnici minoritari e solo il 12% dei nostri dipendenti sono donne. Questa mancanza di diversità dimostra che dobbiamo trovare nuovi approcci per attrarre talenti da molte aree della società, attualmente non raggiunte. Se ci riusciremo saremo più forti». Insomma non dicono “cambiate”, ma “cambiamo”.
«Ringrazio Toto (Wolff, ndr) e l’intero CdA Mercedes per aver trovato il tempo di ascoltare, di parlare e di capire veramente le mie esperienze, la mia passione, e per aver fatto questo passo avanti così importante», è stato il commento di Hamilton (che a questo punto avrà addirittura una motivazione in più per andar veloce, mannaggia).
«Saremo più forti grazie ai talenti di aree della società non raggiunte»
Sull’halo lo slogan “End Racism”, e c’è sempre la stellina rossa per Niki Lauda