SCUDETTO, ENTUSIASMANTE TESTA A TESTA FIGURONE DYBALA E IMMOBILE DANNO SPETTACOLO
Ciro guida la rimonta della Lazio a Torino (2-1), Paulo apre con un gioiello il successo sul Genoa (3-1): la Juve resta a +4
Quando ti dimentichi dell’assenza del pubblico vuol dire che il cospicuo capitale emotivo del calcio non è andato disperso e che il campionato ha un senso compiuto, nonostante qualcuno continui a ripetere che è tutto diverso.
La corsa scudetto continua Ma il tecnico non guarda alla Lazio «Penso solo a noi»
E’sempre Joya. E’ sempre CR7. E la Juve torna a +4, con il punto esclamativo di Douglas Costa. La risposta alla Lazio è affidata ai fenomeni e la formula è la stessa vista con Bologna e Lecce. Stavolta è Dybala a prendere l’iniziativa per primo. Slalom a saltare Behrami e Masiello e sinistro a girare sul palo lontano. E’ la sesta gara di fila in cui Paulo entra in una segnatura: 5 gol e un assist. L’argentino ha segnato nelle ultime quattro partite di campionato, sua miglior striscia da settembre 2017. E non è un caso che sette dei 10 gol del Diez siano arrivati a spezzare l’equilibrio iniziale. Sono i campioni a fare la differenza, specie ora che tutto è atipico. E quindi tocca anche Ronaldo, dopo tanto provare. Tutto in sei minuti e per Cristiano sono 14 gol nel 2020, con un’altra perla a Marassi dopo il volo di testa con la Sampdoria (seconda rete da fuori area da quando è in Italia). Sarri gli regala anche un po’ di riposo e stavolta con la sostituzione arrivano anche i sorrisi del portoghese, che stringe la mano a tutti, non come contro il Milan a novembre. Ma non sono soltanto i fenomeni a fare la differenza. Prova ne è Rodrigo Bentancur, sempre più protagonista: «Abbiamo fatto una partita bellissima, dobbiamo migliorare ancora ma manca tanto per arrivare alla fine. Abbiamo giocato in alto, aggressivi: è quello che ci ha chiesto Sarri e lo abbiamo fatto. Sono contento per la nostra grande partita. Personalmente, mi sento sempre meglio, partita dopo partita, sto crescendo. Ma il nostro è un lavoro di squadra, non di un uomo solo. Stiamo facendo tutti molto bene».
PAZIENZA. E’ servita anche molta pazienza alla Juve per abbattere il muro del Genoa. Serve una magìa per spezzare l’incantesimo. E in sei minuti, all’alba della ripresa ne arrivano due. Sarri applaude: «Abbiamo fatto molto bene già dal primo tempo, la palla viaggiava veloce, non abbiamo concesso niente e poi, in una buona prestazione di squadra, sono venute fuori tre perle dei singoli, tre gol bellissimi. Ronaldo e Dybala hanno imparato a cercarsi molto di più e a giocare molto di più, capendo che ne beneficiano entrambi, e sono cambiati anche un po’ i loro movimenti. Ho sostituito Cristiano perché aveva più minuti nell’ultimo periodo, sul 3-0 se lo aspettava. Dopo la delusione della Coppa Italia, ci siamo ripresi molto bene, ma era solo questione di crescita della condizione fisica. Non so se il risultato della Lazio ci abbia spinto; dobbiamo pensare solo a noi stessi, facendoci condizionare il meno possibile dal resto. Pjanic? Non ho parlato con lui negli ultimi giorni. Farà molto bene, sono sicuro, non ho nessuna preoccupazione».
NICOLA. Il Genoa resta in pieno pericolo retrocessione ma Davide Nicola non molla: «La classifica non mi spaventa, sono soddisfatto della prestazione. Ho visto una squadra con intensità e un ordine diverso. Nel primo tempo siamo stati molto precisi, meno ad inizio ripresa, ma abbiamo subito gol per abilità individuali degli avversari e questo va riconosciuto».