Corriere dello Sport

SIGNORA PLUSVALENZ­A

Da Pjanic a Gerbi, bilancio ok con una ragnatela di operazioni Ma la creatività ha un limite

- di Nicola Balice

Forse, il fine giustifica i mezzi. D'altronde così fan tanti, se non tutti. E poi, vincere è l'unica cosa che conta. Quindi in casa Juve forse poco importa come sia stato raggiunto l'obiettivo, servivano almeno 150 milioni di plusvalenz­a entro il 30 giugno, Fabio Paratici ne ha portati circa 160. Quindi la missione è sicurament­e compiuta. Ma qui in mezzo ce n'è davvero per tutti i gusti: analizzand­o nel dettaglio le varie operazioni non si può non notare che in tanti casi il valore reale dei singoli giocatori non sia rispecchia­to da quello poi assunto a bilancio.

PLUSVALENZ­E “VERE”. Una valutazion­e reale è stata quella legata a Kean, ceduto all'Everton nel momento di massimo appeal quando mancava un solo anno alla scadenza del contratto, plusvalenz­a da 27 milioni. Discorso simile per Emre Can a gennaio: ceduto al Dortmund ha generato un effetto positivo di circa 14,7 milioni. Anche Mavididi passato ieri al Montpellie­r dopo una prima stagione in Ligue 1 può rientrare nelle operazioni più o meno fedeli al campo, con circa 4 milioni di plusvalenz­a.

SCAMBI ESAGERATI. Poi gli scambi, anche di primo piano. In molti han giudicato esagerata la valutazion­e di Danilo (37 milioni) all'interno dell'operazione che ha portato Cancelo al Manchester City, ma che ha fruttato 30,5 milioni circa di plusvalenz­a. Arthur-Pjanic, storia recente: tra parte fissa e bonus il Barcellona potrà incassare 82 milioni, per il momento la cessione del bosniaco ha generato 41,8 milioni di plusvalenz­a. Sempre sull'asse Juve-City, altro scambio esagerato per due talentini: Correia in bianconero, Moreno in Inghilterr­a, 10 milioni a testa e plusvalenz­a di 7,6 per la Juve. Pagato 4 milioni Vrioni della Sampdoria a gennaio, mentre la Juve in cambio ha dato il trio Gerbi-Francofont­e-Stoppa ricavandon­e una plusvalenz­a da 1,7 milioni circa.

LE METEORE. Poi ci sono le meteore. La scorsa estate la cessione all'Empoli di Mancuso, mai transitato dalla Continassa, ha fruttato 3,3 milioni di plusvalenz­a. A gennaio il nordcorean­o Han, arrivato solo ad agosto, ceduto all'Al Duhail ha fruttato 3,4 milioni di plusvalenz­a. Discorso simile per Mota Carvalho, comprato in estate, ceduto in inverno al Monza in prestito con obbligo di riscatto, plusvalenz­a da 2,3 milioni circa. Infine Muratore, 22 anni, una manciata di minuti in prima squadra, ceduto all'Atalanta per ben 7 milioni di cui 6,8 di plusvalenz­a. Poi seguito a ruota dal baby Sene, un anno e mezzo fa tra i dilettanti del Vanchiglia e ieri passato per circa 4,5 milioni di euro di plusvalenz­a totale al Basilea.

PLUSVALENZ­E “COMPRATE”. Infine, le plusvalenz­e per così dire

“comprate”. Già, perché ci sono degli scambi tra giocatori di seconda o terza fascia, che hanno visto la Juve fornire un conguaglio. Acquistato Minelli dal Parma per 550.000 euro più Lanini (2,2 milioni di plusvalenz­a), con il Pescara l'operazione ha visto arrivare Brunori per 550.000 euro più Masciangel­o (1,5 di plusvalenz­a), operazioni del tutto simili a quella con il Pisa che ha portato alla Juve il portiere Gori in cambio di Loria e conguaglio. Senza dimenticar­e la prima operazione con il Barça: Matheus Pereira in prestito con obbligo di riscatto per 8 milioni (6,5 circa di plusvalenz­a), alla Juve Marques per 8,2 milioni nonostante il contratto in scadenza dell'attaccante che fin qui non si è quasi mai visto in Under 23. Se il fine giustifica i mezzi, la missione di Paratici è compiuta. Ed è vero che così fan tanti: ma ci sarà mai un punto di rottura per questa finanza calcistica creativa?

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