«Grave ma stazionario» Zanardi continua a lottare
Anche la Ferrari con l’ex pilota: “Forza Alex” sulle rosse in Austria
Sedato e intubato, sempre nel reparto di terapia intensiva del Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, in prognosi riservata, con un quadro neurologico grave ma in condizioni cliniche stazionarie. Alex Zanardi continua a combattere la sua battaglia, lentissima in questa fase di risalita, perché velocemente, come hanno spiegato da subito i medici, corrono solo i peggioramenti. Il secondo intervento chirurgico di lunedì 29 ha fatto fare qualche passo indietro nella tabella di marcia inizialmente immaginata dall’equipe di sanitari che lo sta seguendo dal 19 giugno scorso, dal pomeriggio del terribile impatto, con la sua handbike, contro il camion sulla statale 146 che collega San Quirico d’Orcia e Pienza, ma nessuno si arrende. Tantomeno il campione.
«Il paziente, a 24 ore dall’ultima operazione, presenta condizioni cliniche stazionarie - si legge nella nota diffusa nel pomeriggio - ed un decorso stabile dal punto di vista neurologico, il cui quadro rimane grave. In accordo con la famiglia, non saranno diramati altri bollettini medici in assenza di sviluppi significativi». Adesso è il tempo a dover diventare alleato del campione paralimpico.
LA ROSSA CON ALEX. Al suo fianco, intanto, oltre agli amici di Obiettivo 3 e dei tanti tifosi affascinati della sua straordinaria positività, c’è pure la Ferrari. In Austria, la Rossa correrà anche per lui. L’hashtag “Forza Alex” sarà ben visibile su entrambi i lati delle monoposto che nelle prossime ore torneranno in pista, nel primo appuntamento del Mondiale, in Austria. «Si tratta di un messaggio di vicinanza e supporto, ha spiegato la scuderia di Maranello, al campione che sta lottando per la vita dopo essere rimasto coinvolto in un terribile incidente dieci giorni fa».
L’INCHIESTA. Sul fronte dell’inchiesta, intanto, è stato conferito ieri l’incarico per la perizia, sull’asfalto e sulla handbike condotta da Zanardi. La Procura di Siena si è rivolta all’ingegnere Dario Vangi, professore associato della facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze, perito che si occupò dell’inchiesta sulla morte di Franco Ballerini durante un rally del 2010. Docente di progettazione e meccanica, ma anche di costruzione delle macchine, Vangi, come si evince dal curriculm, è un luminare in tema di sicurezza e di ricostruzione degli urti. La perizia, oltre alla dinamica e alle condizioni del manto stradale, dovrà chiarire se tra le cause dello schianto ci possa essere quello di un guasto o di un malfunzionamento del mezzo. Secondo alcune indiscresioni, nel filmato a disposizione degli inquirenti si noterebbe il cedimento di una ruota posteriore della handbike. Non sarebbe stata ancora sentita, come persona informata dei fatti, la moglie del campione, Daniela, al seguito di Zanardi, tra le prime a prestargli soccorso.