Stankovic: E ora divento italiano
Campione d’Europa, di club e di nazionale, bronzo Mondiale, quattro scudetti con la Lube, una World League con la sua Serbia e tanto altro: non basterebbe una pagina A4 per annotare tutte le vittorie di Dragan Stankovic.
Ma non serve. Perché nel mondo del volley il suo nome evoca determinazione, serietà, esperienza, qualità: a 35 anni e dopo una vita passata nelle Marche, con passaggio a Piacenza, il centrale serbo arriva a Modena dove sarebbe già dovuto giungere qualche tempo fa.
ONORE. «E’ vero - racconta Dragan -, in passato c’era stata la possibilità di giocare qui, ma le cose non sono andate bene. Per me è un onore giocare in una squadra e in una società che ha una grande storia nella pallavolo italiana e mondiale. E’ una sfida importante per chiunque vesta la maglia gialloblu. Se a trentacinque anni mi cerca un club come quello di Modena, significa che ha visto ancora qualcosa in me, che ho ancora qualcosa di buono da dare. E poi mi devo fare perdonare. Negli ultimi anni con la Lube ho incontrato Modena in partite importanti in campionato, playoff e Champions League, e sono uscito in quasi tutte con una vittoria. Ora sono dall’altra parte della rete e dovrò ripagare tutto questo interesse nei miei confronti: darà il massimo per raggiungere i nostri obiettivi».
CONNAZIONALI. Dragan non sarà l’unico serbo. Stankovic infatti andrà a completare una coppia tutta balcanica con il capitano, di allora e di oggi, Nemanja Petric, che ritorna da Milano.
«Con "Nema" ho vissuto tanti anni nella nazionale serba, avevamo tutti e due voglia di giocare insieme, ma in quel momento non era fattibile. Mi parlava sempre bene di Modena e sono veramente contento che quest’anno ci ritroveremo qui. Non sarà l’unico mio ex compagno, sarà un piacere ritrovare Gebrennikov e Christenson: con loro ho giocato tre anni nella Lube e abbiamo vinto campionato e coppa. Abbiamo vissuto anni bellissimi insieme: per me l’importante è che la squadra vada bene e che migliori giorno dopo giorno».
PASSAPORTO. A proposito: sarebbe bene che Stankovic prendesse presto la cittadinanza italiana, altrimenti il conto stranieri non torna… «Siamo sulla buona strada - conferma il diretto interessato -. Spero di essere italiano già dalla prima partita di Superlega. Mi sono inserito nella vita italiana, mi trovo bene, mi piacciono storia, cultura e cibo del paese. Una parte di me è già diventata italiana”. In attesa di scoprire i tortellini...