DATOME, ADESSO SEI IL RE DI MILANO
Ieri il capitano azzurro ha lasciato il Fenerbahce ed è approdato all’Armani «Lavorerò per meritarmi quotidianamente tutto l’affetto che sto già ricevendo in queste ore»
Questo matrimonio s'aveva da fare. E poi il Lago di Como, di manzoniana memoria, tanto distante da Milano non è. Così dopo un lungo corteggiamento, iniziato nel 2013 e trascinatosi fino a oggi, Gigi Datome approda alla corte dell'Olimpia. L'addio di Zele Obradovic al Fenerbahce ha pesato sull’operazione quanto le rassicurazioni e il carisma di Ettore Messina su quello che sarà il ruolo del barbuto giocatore sardo che, dopo essersi liberato dalla squadra turca con cui aveva ancora un anno di contratto con possibile rinnovo per la stagione successiva, ha sottoscritto un triennale con le scarpette rosse. Rientrando così in Italia, lasciata nell'estate del 2013 quando fu chiamato in NBA da Detroit.
Aveva appena trascinato, da capitano, e dopo essersi ridotto l'ingaggio per aiutare il club, Roma a un passo dallo scudetto.
SOGNO. Sogno realizzato per questo ragazzone nato a Montebelluna il 27 novembre del 1987, ma bandiera di quella Sardegna che per metà gli scorre nelle vene, perché papà Sergio è di Olbia, dove è anche presidente della locale squadra di basket.
Cresciuto appunto nel vivaio del Santa Croce, fu chiamato giovanissimo dalla Mens Sana Siena, era il 2003, con cui debuttò in A e in Eurolega. Nel 2006 il passaggio a Scafati quindi, scelto da Dejan Bodirga, l'arrivo a Roma dove con la Virtus ha giocato dal 2008 al 2013.
E’ arrivata poi la chiamata di Joe Dumars a Detroit, dove ha giocato poco, 36 partite, in una stagione e mezza prima di lasciare i Pistons per approdare ai Boston Celtics a febbraio del 2015. In biancoverde 18 gare di stagione regolare e 3 di playoff. Quindi il ritorno in Europa alla corte di Obradovic al Fenerbahce.
Qui Datome ha saziato la sua fame di vittoria da protagonista riuscendo a conquistare l'Eurolega del
2017 (quattro le partecipazioni complessive) e mettendo a segno 11 punti e conquistando 6 rimbalzi nella finale vinta contro l'Olympiacos. Con la squadra di Istanbul ha anche vinto per tre volte il titolo nazionale e altrettante la Coppa di Turchia.
RAMMARICO. Grande rammarico di questa carriera eccezionale è la mancanza di un grande successo o di un risultato storico con la Nazionale maggiore, dcui è capitano, con cui ha esordito il 2 giungo 2007 contro la Croazia. In azzurro ha giocato tutti gli Europei dal 2007 al 2017 e anche i Mondiali del 2019.
«Questa è una nuova pagina di vita in una società storica e ambiziosa - ha scritto Gigi sui social -. Non vedo l’ora di cominciare per costruire ciò che vogliamo diventare. Lavorerò per meritarmi quotidianamente l’affetto che sto ricvendo in queste ore»
Quella di ieri per l'ala azzurra è stata una giornata dalle forti emozioni. Il ritorno in Italia, dato spesso per possibile, si è concretizzato per una serie di circostanze, così come l'addio a Istanbul e a quella Turchia che, lo ha scritto sui social, gli è entrata dentro quanto la sua Sardegna.
Messina ora avrà a disposizione quel leader di talento e collante tanto a lungo sognato per equilibrare una squadra dove i top player non mancano. L'interruzione della stagione per la pandemia è arrivata quando ancora Milano, che nel frattempo ha inserito anche Delaney in arrivo dal Barcellona, stava difficoltosamente cercando di darsi una identità precisa, sbatacchiata dal doppio impegno campionato-Eurolega che in più d'un occasione le aveva fatto smarrire la rotta. Datome è ora nell'Olimpia per aiutare Messina e la sua nuova squadra mettere saldamente il timone a dritta.
Un leader di talento che sarà un collante prezioso in una squadra di assi