L’Europa riapre a 15 Paesi sì alla Cina, esclusi gli Usa
Le capitali danno il via libera, ma restano alzate molte barriere Si potrà viaggiare extra area Schengen. L’elenco degli Stati verrà rivisto ogni 15 giorni in base all’andamento epidemiologico. Prevista la reciprocità
L’Europa riapre i battenti ma l’Italia si fa prudente. L’ordinanza del ministro della salute Roberto Speranza fissa i paletti e «mantiene in vigore l’isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria per tutti i cittadini provenienti dai paesi extra Schengen». La misura si applica da oggi, giorno delle frontiere esterne riaperte, anche ai cittadini dei 14 Paesi individuati dall’Unione Europea nella “lista verde”. Il Consiglio in una apposita riunione ha, infatti, adottato una raccomandazione sulla soppressione graduale delle restrizioni temporanee ai viaggi non essenziali nell’Ue. Il timore - visti anche i focolai che ci sono in giro per il mondo - è che riaprendo orai confini esterni si possa riattivare la catena dei contagi ed è per questo motivo che l’Italia manterrà la quarantena obbligatoria per tutti coloro che arrivano da una nazione non Ue, anche se è transitato in un altro Paese interno a Schengen. Non cambia nulla invece per i Paesi europei tra i quali resta la libera circolazione decisa a giugno.
LA LISTA DEI 15. I Paesi che l’Europa ha inserito nella lista verde sono Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Tailandia, Tunisia e Uruguay. A questi si aggiunge la Cina, inserita in fondo alla lista ma con un asterisco: Pechino entrerà a pieno titolo nell’elenco solo se garantirà la reciprocità all’Europa, cioè quarantena da loro e anche da noi e viceversa. La posizione dell’Italia potrebbe essere repllicata anche in altri Paesi visto che la decisione sui confini esterni è di competenza nazionale e soprattutto molto dipenderà dall’andamento epidemiologico generale che potrebbe portare a rivedere i nomi nell’elenco. E’ previsto infatti un aggiornamento ogni 14 giorni dati alla mano e potrà essere eventualmente di riduzione e non di estensione. I residenti di Andorra, Monaco, San Marino e Vaticano dovrebbero essere considerati residenti nell’Ue ai fini della raccomandazione approvata ieri.
FUORI PER ORA. Le capitali europee non hanno dato il via libera a Stati Uniti e Russia. Esclusi per ora anche i cittadini di Brasile e India, a causa della loro situazione legata alla pandemia. Dai Paesi che si trovano sulla cosidetta “safe list” l’Ue si aspetta che a sua volta venga revocato ogni bando in vigore ai viaggiatori europei. I Paesi del blocco comunitario a febbraio si erano affrettati a imporre limiti a chi potesse entrare nei loro confini, mentre il Coronavirus si diffondeva in Italia. A metà marzo gli europei avevano limitato tutti i viaggi non essenziali verso i 27 Stati membri più Liechtenstein, Islanda, Norvegia e Svizzera. Nei divieti non sono inclusi i cittadini extra-Ue che già vivono in Europa. Inoltre, la lista non si applica al Regno Unito, uscito dall’Ue a gennaio. Il Paese ora richiede a tutti i viaggiatori in arrivo - con poche eccezioni - di rispettare una quarantena di 14 giorni.
Da oggi si viaggerà di più, dunque, ma c’è una nota dolente. Per ora di fatto - come sottolinea una analisi della Coldiretti su dati Bankitalia - l’Unione europea non riapre le frontiere a 1,4 milioni di turisti Usa che in Italia sono gli stranieri più presenti, oltre ai 400 mila turisti russi che in estate amano le nostre spiagge.