La Ferrari: «Forza Alex»
F1, le monoposto in Austria con la dedica a Zanardi
Non ci sono ragioni per nascondere le difficoltà e i dubbi, la verità viene sempre fuori: «La Mercedes è ancora la squadra da battere». Max Verstappen lo dice scrollando un po’ le spalle, sciolto, pieno di consapevolezza. Ma è lo sguardo che lo frega. Scintilla di grandi aspettative, di sogni e di voglia di stupire tutti quello dell’olandese, che con la Red Bull in questo 2020 punta dritto a mettere in difficoltà i più forti, e cioè quella Mercedes che secondo lui è ancora la squadra da battere. «So per certo che faremo tutto il possibile per lottare e per metterli in difficoltà. Abbiamo lavorato tanto e siamo cresciuti». E’ questo il mondiale della sua consacrazione, il mondiale più strano di sempre, che forse calza perfettamente sul ragazzo dai mille destini, ingabbiato nella sua capacità di stupire. Di questo si è sempre occupato Verstappen in 22 anni: di stupire. Un futuro che è un orizzonte di felicità. Ma certo questo nuovo inizio dirà molto. Di lui, di quelli da battere. E nelle parole di Verstappen manca, pensa un po’, la Ferrari. Parla di Mercedes, di HaVerstappen milton, dice che «sono ancora molto forti e saranno difficili da battere, ma come squadra abbiamo imparato molto nell’ultimo anno e penso davvero che siamo più forti». La Ferrari è messa in soffitta, non c’è, non se ne accenna. Quelli da battere sono altri. Sembra quasi un’esclusione.
PREPARAZIONE. Ma niente sarà più come prima. Questo è il rischio o l’affascinante prospettiva. I più forti lo saranno ancora? Lo stop forzato, in fondo, è stata una trottola che ha squassato tutto. «È stato davvero strano non poter guidare per così tanto tempo, è il periodo più lungo da quando ho iniziato ad andare sui kart. Fortunatamente, ho un simulatore a casa e l'ho usato molto. Ma ora sono contento di poter tornare alle corse». Quella del pilota olandese con la Red Bull sarà una stagione piena di verità. Verstappen è il domani, anche se ha già dimostrato di avere la pancia e la grinta per prendersi la scena già oggi.
TIFOSI. In Austria tanto lo farà la tensione, e anche la memoria. Ricordarsi come si corre, come si vince: niente può essere scontato. «Sarà strano correre senza i tifosi, ma voglio davvero tornare in macchina ed essere il più veloce possibile. Ho avuto circa sei settimane di allenamento completo e mi sento in forma ancora migliore rispetto a prima dell'Australia», ha aggiunto il giovane olandese. Parole che dicono molto sulla tensione, sull’aspettativa che
e tutti in casa Red Bull avvertono per questo avvenimento. Sul calendario (provvisorio) con una manciata di gare compresse in pochi mesi, Verstappen ha detto: «Sei via e non puoi tornare a casa tra le gare, il che sarà difficile soprattutto per i membri del team con le famiglie. Non la penso davvero come una pressione, dato che è ciò che amiamo e ciò per cui siamo qui».
CONSACRAZIONE. Terzo nel 2019, adesso Verstappen vede il traguardo di un grande successo, di un mondiale. La lotta con la Mercedes è possibile, lo sa anche lui. Ma ci vorrà anche un po’ di fortuna, e magari un bricioli di intensità minore da parte della scuderia tedesca. «La speranza è quella, poter lottare e creare dei problemi alla squadra più forte. Ma non sarà semplice. Noi cerche
«Molte gare in pochi giorni: sarà dura per i membri del team lontani da casa»
«Da un mese e mezzo mi alleno: sono più in forma adesso rispetto all’Australia»
remo di dare il massimo e proveremo a dare del filo da torcere». C’è ancora molto lavoro da fare prima di raggiungere il livello della Mercedes, ha detto ancora Verstappen: «Perché è stata la squadra dominante per così tanto tempo». Ma certo in casa Red Bull hanno lavorato sodo, anche in questo periodo di buio per lo sport e per il mondo. E’ questo il vero, grande orgoglio di Verstappen, sapere di poter contare su un team che «nell’ultimo anno ha imparato tanto, e questo ci ha reso tutti più forti».