Visite e firma: cinque anni con l’Inter
Blitz di nove ore del terzino per le visite mediche e la firma del contratto Si è legato al club nerazzurro per 5 stagioni, con ingaggio a salire da 4,5 milioni netti. Al Real Madrid 40 milioni più 5 di bonus
L’Hakimi day è stato una toccata e fuga: un vero e proprio blitz, avviato e concluso nel giro di 9 ore. Il terzino, infatti, è sbarcato a metà mattina a Linate ed è rientrato a Madrid già in serata. Insomma, il tempo per sostenere e superare (brillantemente) le visite mediche e per firmare il contratto che lo legherà al club nerazzurro per 5 stagioni, con ingaggio a salire da 4,5 milioni netti. Non ci sono stati, invece, annunci ufficiali. I termini dell’operazione con il Real Madrid (40 milioni più 5 di bonus, legati ai risultati) sono stati definiti nel dettaglio e sottoscritti, dopo che ieri i contratti sono andati avanti e indietro con la Spagna 7 volte. L’ultimo passaggio formale, però, è stato rinviato a data da destinarsi. Con la stagione ancora in corso, infatti, non è il caso di rischiare distrazioni o dare l’impressione che l’attenzione sia già spostata alla nuova annata. Non a caso, a differenza di altri “sbarchi” del passato, quello di Hakimi si è svolto nella massima discrezione, limitando al minimo i passaggi mediatici. Anche la “cerimonia” della firma, avvenuta nel tardo pomeriggio, non si è svolta come d’abitudine nella sede di viale della Liberazione, ma in un albergo a poca distanza da San Siro.
ORA IN VACANZA. Nel suo blitz milanese, Hakimi aveva al fianco compagna Hiba Habouk, attrice di origini tunisino-libanesi molto nota in Spagna, che ha 12 anni più di lui, e il figlioletto. Solo il suo procuratore, l’avvocato Camano, però, lo ha accompagnato all’Humanitas pe le visite mediche. Terminate le quali, attorno all’ora di pranzo, il terzino si è spostato nell’albergo in zona San Siro, dove ha mangiato qualcosa: pasta (molto apprezzata) e insalata. Quindi, via verso il palazzo del Coni per l’idoneità sportiva. E proprio lì Hakimi ha incrociato i primi tifosi nerazzurri, che lo hanno salutato con tanto di bandiera del Marocco. Ultimato anche quel passaggio, ecco il ritorno in albergo per la firma davanti ai dirigenti interisti e a Lippi, l’intermediario per l’operazione. Il neo-nerazzurro, in serata, ha poi fatto ritorno a Madrid. Da oggi, per lui, cominciano le vacanze, che trascorrerà in Spagna assieme alla famiglia. Hakimi ha promesso che quando tornerà sarà in grado di comunicare italiano. Ieri se l’è cavata con spagnolo e inglese, che parla fluentemente. Mentre con il francese, nonostante il passaporto marocchino, non pare così pratico. Al rientro sceglierà anche il numero di maglia. Il 5, ad esempio, che aveva al Borussia Dortmund (ieri salutato con messaggio social prontamente ricambiato), ora è sulle spalle di Gagliardini.
ALLUNGATI. Ieri è stata anche la giornata in cui andavano formalizzati i prolungamenti dei prestiti. Tutto ok, come emerso già lunedì, per Sanchez e Moses, ma solo per il campionato. Per l’Europa League occorrerà proseguire le trattative nelle prossime settimane. Il percorso sembra più agevole per il nigeriano, anche se l’Inter ha promesso al Chelsea che lo libererà in anticipo nel caso venisse coinvolto in altre operazioni di mercato. Per il cileno, invece, c’è sempre la resistenza del Manchester United, che non vorrebbe ritrovarselo di fronte in Coppa. Per quanto riguarda i “prestati”, Perisic ha accettato di percepire uno stipendio dimezzato pur di arrivare a disputare la Champions con il Bayern. A meno di sorprese, però, il destino del croato appare segnato. I bavaresi, infatti, non sono intenzionati a riscattarlo, nemmeno se l’Inter dovesse concedere uno sconto. Del resto, nei piani di Flick non è un titolare e le risorse vanno destinate su altri obiettivi, tipo Sanè per cui è stato trovato un accordo con il Manchester City.
Il marocchino ha promesso che quando tornerà parlerà in italiano
MILANO - E' uscito da qualche giorno in libreria, ma è acquistabile anche on line su Amazon, "Le Leggende dell'Inter", libro scritto dal nostro Andrea Ramazzotti. Edito da Diarkos, racconta in 260 pagine le gesta di 30 fuoriclasse che hanno fatto la storia del club nerazzurro. Da Facchetti a Picchi, da Zanetti a Milito, da Mazzola a Meazza passando per Bergomi, Suarez, Zenga, Altobelli, Ronaldo, Eto’o, Materazzi, Matthäus, Julio Cesar ecc: sono tanti i campioni che trovano posto nel volume. Non poteva mancare naturalmente un capitolo dedicato a Mario Corso che ci ha da poco lasciati. Eccone una parte:
Il suo marchio di fabbrica era la “punizione a foglia morta”, una prodezza balistica ripetuta con successo talmente tante volte da renderlo universalmente famoso. Per i portieri avversari quel colpo sotto con il piede sinistro che