Corriere dello Sport

VENGO ANCH’IO

NELL’INTER SEGNANO TUTTI (6-0): CONTE RESTA IN CORSA SCUDETTO E SORRIDE AL CALENDARIO

- Ancona, Guadagno e Ramazzotti

Il turnover funziona: subito sblocca Young, poi in gol anche Sanchez e Eriksen Il tecnico : «Qui si guarda spesso al bicchiere mezzo vuoto. Attaccate me, non i giocatori»

Prestazion­e travolgent­e che mette sull’avviso Juve (a +8) e Lazio (a +4): i nerazzurri non mollano e sono pronti ad approfitta­re di qualsiasi sbaglio delle squadre che li precedono

L'Inter ha tenuto il passo della Juventus e della Lazio strapazzan­do il Brescia, ormai con un piede e mezzo in Serie B. Dopo la prova non esaltante e la rimonta thrilling di domenica a Parma, Conte aveva bisogno di un successo netto in una serata nel quale aveva scelto la via del turn over facendo rifiatare Eriksen, Lukaku e un Brozovic appena recuperato. Lo ha ottenuto senza eccessivi patemi d'animo perché la formazione di Lopez, che aveva venduto cara la pelle fermando sia la Fiorentina (1-1) sia il Genoa (2-2), stavolta si è squagliata nel caldo afoso di San Siro. Forse il match avrebbe potuto prendere una piega diversa se, dopo neppure tre minuti, Donnarumma non avesse sbagliato clamorosam­ente la rete dell'1-0, ma il sospetto è che i nerazzurri si sarebbero comunque presi i tre punti complice una superiorit­à netta e certificat­a da numeri impietosi al 90': 21-8 i tiri (9-1 quello nello specchio) e 61% di possesso.

Non era questa la partita nella quale Lopez doveva cercare i punti salvezza, ma onestament­e ieri i suoi hanno perso davvero male, dando quasi la sensazione di non lottare. Sono saliti sulla giostra del gol interista (6 marcatori diversi: non succedeva dal novembre 2003 contro la Reggina) e la loro testa ha cominciato a girare. E' stato un calvario dall'inizio alla fine che il presidente Cellino non avrà gradito. Per Handanovic e compagni si tratta nella terza vittoria nelle quattro gare di A post Covid, un risultato che fa aumentare il rammarico per il mezzo passo falso con il Sassuolo di otto giorni fa: con i due punti lasciati per strada contro i neroverdi, le chance scudetto sarebbero senza dubbio di più, ma Conte non ha intenzione di mollare. Anche perché, prima di concentrar­si sull'avventura di agosto in Europa League, ci tiene almeno a migliorare quel quarto posto che il suo predecesso­re Spalletti ha ottenuto nel 201718 e nel 2018-19 .

CATTIVERIA SOTTOPORTA. Ipotizzare che il Brescia potesse mettere in difficoltà l'Inter era complicato e in effetti il match non ha avuto storia. Lopez, privo anche di Romulo che non ha rinnovato il contratto e come al solito senza Balotelli, Bisoli e i difensori Cistana e Chancellor, aveva pensato di frenare i nerazzurri con il 4-4-2 e per questo aveva piazzato Zmrhal a sinistra, ma il gioco dei padroni di casa fluiva comunque bene. In più in attacco c'era Sanchez che con la sua mobilità faceva impazzire gli avversari: a parte segnare un gol che gli mancava dallo scorso 28 settembre, il Niño Maravilla ha servito assist ai compagni, saltato gli avversari e illuminato San Siro. E con lui è tornata quella cattiveria sottoporta che Conte aveva chiesto ripetutame­nte ai suoi in questa calda estate: troppe le reti sbagliate contro Napoli (Coppa Italia), Samp, Sassuolo e Parma. L'unico rammarico è legato a Martinez che continua a non essere lui: le due clamorose occasioni sprecate e i calci rabbiosi al palo della porta difesa da Joronen nel recupero della prima frazione testimonia­no che non è tranquillo e che le voci di mercato lo hanno turbato. Toro a parte, se la mira del resto della squadra sarà sempre quella di ieri (per trovare un'altra vittoria con 6 reti di scarto bisogna tornare indietro al marzo 2017 ovvero al 7-1 contro l'Atalanta), il luglio nerazzurro potrà essere ricco di soddisfazi­oni. Anche perché, una volta tanto, Handanovic è riuscito a mantenere la sua porta imbattuta (allo sloveno non succedeva dallo scorso 21 dicembre: 4-0 al Genoa) e la difesa non ha sbandato quasi mai.

TONALI E... MOU. I dirigenti dell'Inter hanno abbandonat­o il Meazza con uno spirito diverso rispetto al 3-3 contro il Sassuolo sia perché il distacco dalla Juve (8 lunghezze) e dalla Lazio (4) è invariato sia perché la squadra di Conte ha 4 punti in più rispetto a quella di Mourinho nell'anno del triplete (l'ultima volta in cui ne ha avuti più correva il 2008-09: 69). Un bel segnale anche in vista di un futuro nel quale in squadra ci saranno Hakimi e magari Tonali, che di fronte alla sua principale pretendent­e, ieri ha “steccato”. Diverso il discorso per il Brescia, che domenica dovrà giocare in maniera totalmente diversa contro il Verona. Cellino un'altra prestazion­e così non la accettereb­be. Lopez lo sa bene.

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Alexis Sanchez realizza su rigore il gol del 2-0. A sinistra, il gol di Danilo D’Ambrosio ANSA
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 ?? LAPRESSE ?? Antonio Conte 50 anni, è alla prima stagione come allenatore dell’Inter: ha firmato il 31 maggio 2019, dopo essersi concesso un anno sabbatico
LAPRESSE Antonio Conte 50 anni, è alla prima stagione come allenatore dell’Inter: ha firmato il 31 maggio 2019, dopo essersi concesso un anno sabbatico
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ANSA Ashley Young, 34 anni, in ginocchio dopo il primo gol

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