Corriere dello Sport

Sarri: «Derby nella fornace»

Una stoccata ai critici della sua Juve, poi attacca: Con il Torino alle 17.15, troppi rischi

- Bonsignore e un commento di Santoni

Il successo di Genova ha mostrato una squadra in crescita e un tecnico pronto a rivendicar­e la forza del suo lavoro dopo i dubbi per il ko subito in coppa Italia

Il Comandante inizia a sorridere. Le nuvole che si erano addensate sulla Continassa dopo la sconfitta in Coppa Italia, il secondo trofeo perso della stagione, come per incanto si stanno diradando. Anche se all’orizzonte si profila il derby con il Torino da giocare alle 17.15: «Scendere in campo alle cinque di pomeriggio a luglio è una fornace, un rischio eccessivo», dice Sarri. Il quale, comunque, si gode tre vittorie consecutiv­e alla ripartenza del campionato, la medicina migliore per risollevar­si. E’ la crescita della Juve a confortare Maurizio Sarri. Gioco, condizione fisica, motivazion­i e campioni: ecco gli ingredient­i della rinascita bianconera. La squadra spenta della finale con il Napoli sembra ora un lontano ricordo, anche se sono trascorse soltanto due settimane. Le inquietudi­ni che la notte dell’Olimpico aveva lasciato in eredità sembrano dare spazio a certezze sempre crescenti. E poi se in squadra hai Ronaldo e Dybala tutto, per forza, diventa più semplice. Eppure non era scontato che anche i due fenomeni potessero avere un impatto così forte dopo il lockdown, dopo le difficoltà dei 180 minuti di coppa Italia e soprattutt­o con questa regolarità. Bologna, Lecce, Genoa: la costante sono stati proprio loro, la Joya e CR7, sempre in gol, sempre più decisivi. E anche i sorrisi di Cristiano e il “cinque” all’allenatore al momento della sostituzio­ne rivelano che il rapporto tra i due è tornato sereno dopo le tensioni per il ruolo di centravant­i che il portoghese non gradisce.

RESPIRARE. Sarri così può respirare e allentare la pressione che inevitabil­mente era aumentata sulle sue spalle. E anche rivendicar­e questo momento felice, di crescita e di risultati. «Dopo il lockdown avevo detto che mi sembrava fosse cambiato qualcosa e poi tutti mi hanno preso quasi per il c... perché abbiamo perso ai rigori in Coppa Italia - attacca -. L'evidenza è che appena siamo cresciuti di condizione, qualcosa a livello di convinzion­e e capacità di giocare questo calcio sia cambiato veramente. Ma principalm­ente credo sia una questione fisica, dopo la grande difficoltà della quarantena».

L’allenatore bianconero aveva registrato già dopo il Napoli critiche ritenute esagerate per la sua squadra, aveva sempre sottolinea­to l’aspetto della brillantez­za mancante come elemento chiave per spiegare le difficoltà, confidando in una inversione di tendenza quando le cose sarebbero tornate alla normalità. E così, piano piano, partita dopo partita, sta avvenendo. E’ impossibil­e chiedere alla Juve (come alle altre squadre, del resto) 90 minuti con il piede sull’accelerato­re, ma è evidente che il periodo di autonomia dei bianconeri stia via via crescendo. «Sembra davvero che siamo sulla strada giusta - rileva Sarri -, la situazione è talmente anomala che purtroppo non abbiamo certezze neanche noi. Stiamo vivendo un'esperienza mai vissuta in passato, quindi anche noi siamo alla ricerca di riscontri.La sensazione è che siamo in crescita». Così il tecnico punge ancora i detrattori: «In campionato abbiamo 72 punti in 29 partite, con il 79% di vittorie; credo sia la percentual­e più alta per un allenatore esordiente nella Juve degli ultimi 60 anni. Nonostante quello che si sente dire in giro, è una squadra che sta facendo bene…». Certo, il lavoro non è completato: «Dobbiamo lavorare un po' per far crescere Ramsey e

Poi la stoccata: «Con il Torino alle 17.15? Una fornace, è un rischio eccessivo»

Higuain per portarli a un minutaggio superiore, perchè saranno assolutame­nte necessari».

MISCELA. Gigi Buffon evidenzia un altro aspetto positivo: «La forza del gruppo e il talento dei singoli: miscela esplosiva!» scrive il portierone sui social. E, in effetti, Sarri sta ritrovando anche lo spirito giusto nel gruppo, di nuovo convincent­e negli approcci, nella capacità di soffrire quando necessario. Tutte caratteris­tiche che hanno accompagna­to gli otto anni vincenti. E anche la difesa rimasta imbattuta per 526 minuti nelle ultime cinque partite prima del gol di Pinamonti è un ulteriore segnale che qualcosa davvero sta mutando.

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ANSA Maurizio Sarri (61 anni) è alla sua prima stagione nella Juve

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