CONTE: CON IL PIEDE SULL’ACCELERATORE
Il tecnico soddisfatto: «Squadra giovane, può crescere ancora»
Sei gol segnati con sei marcatori diversi, per di più con alta percentuale di realizzazione delle occasioni create. E dopo 6 giornate con la porta puntualmente violata, ecco finalmente un clean-sheet per Handanovic, nemmeno costretto a mettere pezze agli errori dei compagni. Insomma, fermandosi ai numeri, Conte avrebbe ottenuto dai suoi giocatori tutto quello che aveva invocato nelle ultime settimane, caratterizzate da gare sempre sul filo del rasoio, tra affanni e svarioni vari. Su quei numeri, però, va apposto un asterisco: il Brescia, infatti, si è rivelato un avversario del tutto inconsistente, tanto da trasformare rapidamente la gara in una sorta di allenamento. Insomma, servirà un altro tipo di avversari per capire se l’Inter potrà tenere il ritmo di Juventus e Lazio, sperando di poter approfittare di qualche loro passo falso. «Mi è piaciuto l’atteggiamento, non ci siamo mai fermati e abbiamo tenuto sempre il piede sull’acceleratore – spiega Conte -. Sono arrivati tanti gol, ma a me fa piacere pure non averne subìti. Non ho mai avuto nulla di dire sull’impegno e sulla serietà di questo gruppo. Ma abbiamo pagato caro certe disattenzioni, lasciando per strada diversi punti. Serve migliorare dal punto di vista mentale, stando maggiormente sul pezzo, perché quegli errori e quelle ingenuità, a volte, ci hanno devastato psicologicamente».
COME MOURINHO. In una serata positiva, Conte trova comunque modo di ribadire un concetto già espresso alla vigilia, ovvero l’eccesso di critica nei confronti dell’Inter. «A me sembra che nei nostri confronti si voglia sempre guardare il bicchiere mezzo vuoto, piuttosto che mezzo pieno, così da crevane, are problematiche. Ma io non ho problemi. Preferisco subire io gli attacchi, così da risparmiarli a giocatori e società». Insomma, il tecnico leccese indossa l’armatura e imbraccia lo scudo. Dalle parti nerazzurre lo faceva anche Mourinho e tutti sanno come è andata a finire. «Dobbiamo terminare la stagione nel migliore dei modi, poi tirare le somme. Sin dall’inizio, non abbiamo mai smesso di lavorare. Abbiamo sfruttato anche questo periodo di sosta forzata per proporre qualcosa di differente. Questa è una squadra gioche ha margini di crescita. Restiamo concentrati fino in fondo e poi vediamo».
TORO SPRONATO. Per chiudere, Conte regala qualche carezza ai singoli. Anche per Lautaro, unico a steccare e quasi sempre in ombra dalla ripresa delle partite. «Sul suo impegno non c’è nulla da dire a avrebbe meritato il gol per le occasioni create». Ci ha pensato Sanchez a guidare l’attacco da protagonista. «E’ stato preso per fare il terzo attaccante e, praticamente, non c’è mai stato. Ora comincia a stare bene, anche se non è ancora quello che ho apprezzato in Inghilterra. Di sicuro adesso sono più tranquillo perché a lungo siamo rimasti con i soli Lukaku e Lautaro. Certo che mi piacerebbe avere Alexis fino alla fine (Europa League compresa, ndr), ma non entro in questioni che non mi riguardano». La stessa speranza, evidentemente, riguarda anche Moses. «Lo abbiamo rimesso a posto, ora sta bene fisicamente, dopo i problemi fisici che lo ha frenato in Turchia, e può essere protagonista: io lo conosco bene». Infine Borja Valero: «Si è fatto trovare sempre pronto, nonostante all’inizio non l’avessi coinvolto. Di solito non faccio nomi, ma merita un plauso particolare. Oggi (ieri, ndr) è stato eccezionale».
«Qui si vede spesso il bicchiere mezzo vuoto: attaccate me non i giocatori o la società»