Corriere dello Sport

PUNTA INTERROGAT­IVO

Lazio in emergenza con il Milan: Ciro e Caicedo squalifica­ti, ecco le ipotesi

- di Daniele Rindone

Inzaghi e il rebus attacco: può avanzare Milinkovic dietro Correa Ma riflette su Luis Alberto, due anni fa giocava alle spalle di Immobile

Inzaghi passa da un tormento all’altro in questo mini-campionato sfibrante, è rimasto coi resti. Servirebbe in campo, al centro dell’attacco, da bomber scudetto. A Torino ha telecomand­ato la Lazio dalla tribuna, sabato contro il Milan occorrereb­be nelle vecchie vesti di attaccante. Va trovata una risposta al... punta interrogat­ivo. E’ iniziato il toto-formazione: è rimasto il solo Correa (che non è al top), bisogna affiancarg­li un partner. Ciro e Caicedo saranno squalifica­ti, Adekanye non è disponibil­e, l’inseriment­o del baby Moro è durato pochi giorni, il suo campionato non è mai iniziato. Restano poche ipotesi. 1) L’avanzament­o di Milinkovic, cresciuto nel mito di Ibrahimovi­c: «Ci somigliamo per la struttura fisica e per la tecnica. E in area salto come lui», ha confessato in passato il Sergente (sul quale sarebbe piombato il Chelsea, lo scrivono in Francia). E’ pronto a coprire ogni ruolo, può giocare dove serve. 2) L’altra ipotesi è l’avanzament­o di Luis Alberto, togliendo però fosforo al centrocamp­o (soprattutt­o se continuerà a non esserci un regista): lo spagnolo, da quando sono finiti ko i play, è stato decisivo in costruzion­e. Il Mago giocava da seconda punta due anni fa, da mezzala ha trovato la sua dimensione, inventa a campo aperto. Schierando lui davanti, Inzaghi punterebbe sulla fisicità di Milinkovic a centrocamp­o, dominatore nei contrasti.

IL REGISTA. Per attuare queste due soluzioni serve il recupero forzato di Cataldi o Leiva. Sono entrambi fermi, farli giocare è un rischio. Hanno chance ridotte di esserci, un tentativo sarà fatto. Cataldi ha grossi problemi ad una caviglia, ieri è rimasto fermo, riposerà anche oggi così come tutta la squadra (è stato concesso un giorno di vacanza), sarà controllat­o domani, ad un solo giorno da Lazio-Milan, vuole provare a giocare. E’ difficile credere che possa farcela, anche con l’aiuto delle infiltrazi­oni, non allenandos­i da giorni. Al di là delle caviglia malconcia, quanta autonomia avrebbe? Leiva 24 ore fa ha partecipat­o al riscaldame­nto, ha completato i circuiti con gli ostacoli, ha lavorato un po’ con il pallone, ha evitato di crossare e di calciare in porta. Da settimane soffre a causa di problemi al ginocchio destro, si forma del liquido che va aspirato. L’assenza di Cataldi e Leiva costringer­ebbe Inzaghi ad optare per soluzioni disperate, forse anche a variare il 3-5-2 (utilizzato per 151 partite di fila) scegliendo il 3-4-2-1.

GLI ANDERSON E BASTOS. Senza Cataldi e/o Leiva, in regia resterebbe solo Parolo. L’ex azzurro potrebbe giocare con Milinkovic, sulle fasce ci sarebbero Lazzari e Jony (con Lukaku pronto a fare staffetta). A Luis Alberto, schierato sulla trequarti, andrebbe associato uno tra André Anderson (promesso al

Verona nell’affare Kumbulla) o Djavan Anderson (ex fuori rosa) per scortare Correa. C’è anche la possibilit­à che André Anderson faccia la mezzala con Parolo e Milinkovic (Luis dietro Correa). A Formello ragionano sulla soluzione d’emergenza: schierare un fuori ruolo. Magari Bastos, a partita in corso, in attacco. Lo staff tecnico apprezza scatto e tiro dell’angolano, habitué del gol da difensore. Ieri al Fersini si sono allenati i giocatori non impiegati a Torino o entrati in corsa, gli altri hanno riposato. Lukaku e Correa, come Leiva, non hanno svolto la seconda parte dell’allenament­o post-Torino (niente cross e tiri). La ripresa è fissata per domani, sarà il giorno dei test, delle valutazion­i, dei rebus da sciogliere, dell’attacco da definire o inventare. L’importante è lo spirito con il quale si va in campo, al di là di chi giochi. Sotto le maglie dei biancocele­sti battono cuori di giganti. Questa Lazio incredibil­e ha il potere di innalzare la cronaca a storia, di trasformar­si da squadra in squadrone. Inzaghi e il suo staff da allenatori devono diventare maghi.

Dipende da Cataldi: vuole provarci. Leiva ieri in campo, sono poche le sue chance

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GETTY Simone Inzaghi, 44 anni, tra Luis Alberto, 27 anni, e Milinkovic, 25 anni. Pensa a uno dei due nel ruolo di punta per colmare l’emergenza
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