BARROW A METÀ COLPO SIMEONE
Alla rete della punta del Gambia replica l’argentino poco dopo l’inizio della ripresa
Altro che 7-6 per il Bologna come aveva provocatoriamente detto Sinisa Mihajlovic il giorno prima alla luce della ricchezza in attacco e dei limiti difensivi delle due squadre, la partita è finita 1-1, e stringi stringi è il risultato più giusto. Perché se da una parte il Bologna ha avuto più occasioni e più possesso palla (ma quando prendi sempre gol non puoi pensare di poterne fare sempre almeno due, da un’altra il Cagliari ha dimostrato di essersi ritrovato anche come squadra. Un’annotazione importante, in chiave Europa League il Bologna fallisce il sorpasso: questo è un pareggio che fa bene soprattutto alla concorrenza. Strano, come abbiamo detto si affrontano due squadre che hanno la loro forza dalla metà campo in su, che pensano sempre a segnare un gol in più degli avversari e non a prenderli, eppure per una mezzoretta le difese del Bologna e del Cagliari hanno avuto la meglio sugli attacchi. Certo, qualcosa di loro ci hanno messo di sicuro anche i difensori, ma va sottolineato come il gioco delle due squadre sia stato portato avanti a bassa velocità, con la conseguenza che è diventato facilmente leggibile per gli avversari. Come era logico aspettarsi la partita l’ha fatta il Bologna, che ha cercato di trovare il jolly puntando sulla velocità di Palacio e Barrow, ma quelli del Cagliari gli hanno lasciato pochi spazi entro i quali infilarsi, consentendo a Cragno di vivere sereno. Poi dopo un paio di buone azioni del Cagliari, sulle quali il Bologna ha vissuto qualche ansia, ecco che i rossoblù nell’ultimo quarto d’ora si sono svegliati, fabbricando anche qualche insidia per i difensori di Zenga. Tra l’altro va detto che attorno alla mezzora Ceppitelli era dovuto uscire per un guaio muscolare, al suo posto Zenga aveva fatto entrare Lykogiannis, che è andato a fare il centrale di sinistra, con Carboni dirottato al centro per comandare la difesa. Barrow ha evidenziato la sua brillantezza ma nelle conclusioni ha fatto cilecca. Fino agli ultimi attimi, quando si è presentato davanti a Cragno e lo ha battuto. Facendosi perdonare da Mihajlovic, che poco prima si era infuriato nei suoi confronti.
VAR PROTAGONISTA.
Ma il vantaggio del Bologna è durato il tempo dell’intervallo, perché appena rientrato sul campo il Cagliari ha pareggiato. Guarda caso a seguito di una delle solite sviste del Bologna in difesa. Il gol lo ha segnato Simeone (tenuto in gioco da una spalla di Bani) dopo una bella giocata di Lykogiannis. Dopo Ceppitelli si è fatto male anche Walukiewicz e Zenga ha fatto entrare Pisacane, anche se non in perfette condizioni fisiche. Il Bologna ha attaccato alla ricerca del nuovo vantaggio, ma è stato più pericoloso il Cagliari nei contrattacchi: Nandez ha costretto al cartellino giallo Dijks, Joao Pedro a una bella parata Skorupski. A questo punto ha conquistato la scena Sinisa, cambiando le carte in tavola, con la speranza di fare bingo come a Marassi. Sansone, Krejcì e Dominguez
hanno preso il posto rispettivamente di Palacio, Dijks e Schouten, che poco prima aveva rischiato di prendere il secondo giallo su Mattiello. E’ evidente come la forza del Bologna sia soprattutto figlia delle giocate dei suoi uomini di attacco, ma quando hai Orsolini che fa fatica a saltare l’uomo, Palacio che gli manca ancora la gamba, ecco che anche una difesa rabberciata ma attenzione sempre molto applicata come quella del Cagliari, ce la fa a salvare la pelle.
BENE NAINGGOLAN E NANDEZ.
Nell’ultimo quarto d’ora, cominciato con la sostituzione di Pellegrini con Ionita (Mattiello è andato a lavorare a sinistra), sia il Bologna che il Cagliari hanno dato l’impressione di poter far male all’avversario, anche perché le due squadre sempre più stanche hanno finito per perdere le giuste distanze e i giusti equilibri tra i reparti. Con i ritimi che si sono inevitabilmente abbassati, Nainggolan e Nandez hanno fatto vedere le loro infinite qualità, mentre per quanto riguarda il Bologna va sottolineato come abbia continuato a cercare più Barrow e Orsolini, rimasti con poca benzina nel serbatoio, che i nuovi entrati Sansone e Dominguez. Mihajlovic se l’è presa ancora con Orsolini, colpevole di non leggere bene le situazioni di gioco e di farsi trovare in fuorigioco. Sansone ha sbagliato un controllo che poteva far male al Cagliari, poi Svanberg ha rilevato Medel. Gli ultimi sei minuti il Bologna li ha vissuti nell’area di rigore del Cagliari, Cragno è stato bravo su una palla avvelenata calciata da Dominguez, poi è stato ribattuta una conclusione di Soriano. Fine dei giochi.