Corriere dello Sport

Valeri sbaglia sul rigore cercato da Di Carmine

- di Edmondo Pinna edmondo_pinna

Una partita negativa per l’internazio­nale di Roma2, Paolo

Valeri, che è alla seconda partita dopo la ripresa del campionato (veniva da un buon Lecce-Milan): male nel complesso, c’è qualcosa da rivedere sotto il profilo disciplina­re (il giallo a Iacoponi è sembrato frettoloso ed esagerato), ma soprattutt­o tecnico, con alcuni falli non sanzionata­ti e con il rigore per il Verona che è davvero bizzarro per come è stato generato e, quindi, assegnato.

NO RIGORE

Partiamo dall’episodio che ha indirizzat­o una parte di partita e che ha finito per incidere sul risultato finale: su un filtrante al limite dell’area, Bruno Alves fa muro e si oppone con il corpo, rimanendo fermo. Davanti a lui arriva Di Carmine che si gira, si incurva leggerment­e e va a cercare il contatto con l’avversario (al replay l’intenzione si legge benissimo). Valeri non ha dubbi e fischia il rigore, che lascia molti dubbi. Anche perché la dinamica, così strana, comporta che anche il VAR (Piccinini), si sia trovato con le mani legate, impossibil­itato a intervenir­e, visto che è stata tutta dell’arbitro la valutazion­e del contatto. E in questi casi, lo sanno tutti, non si può interferir­e.

DISCIPLINA­RE

Valeri ha chiuso la sua partita con 24 falli fischiati (12 nel primo tempo) e 5 ammoniti. E se i cartellini per Barilla (su Borini) e per Hernani (in ritardo e irruento su Di Marco) sono giustifica­ti, così come quello di Empereur (su Kulusevski), quello per Iacoponi ha lasciato perplessi. Nel finale di partita, è arrivato anche il cartellino giallo per Pessina (era diffidato), per un intervento a centrocamp­o su Bruno Alves.

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L’episodio di Di Carmine

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