Pallotta è sotto assedio «Vendi entro agosto»
Alcuni soci lo spingono ad accelerare le trattative per la cessione della società. E Friedkin aspetta
Pallotta assiste al ridimensionamento della Roma e continua a pensare di vendere la società prima dell'inizio della nuova stagione. I dirigenti che portano avanti il club tra grandi difficoltà auspicano un rapido passaggio di proprietà. Anche i soci spingono l’americano al disimpegno, alcuni hanno fatto sapere di voler uscire e non parteciperanno all’aumento di capitale. Il Decreto Liquidità consente a Pallotta di arrivare alla fine del 2020 per completare l'aumento di capitale. Mancano 45 milioni, probabilmente aspetterà fino agli ultimi giorni utili. Friedkin segue la situazione e resta in attesa di sviluppi, ma non ha abbandonato completamente l’idea di prendere la Roma.
GRAZIE AL GOVERNO. Il 30 giugno si è chiuso il bilancio e non sono state fatte operazioni per sistemare i conti. Il deficit è sostenuto, la previsione è stata confermata e si va verso un passivo che supera i 130 milioni. La Roma ha scelto di sfruttare le opportunità offerte dal Decreto Liquidità per aziende che, a causa dell'emergenza Covid-19, si sono trovate in una situazione in cui le perdite hanno creato problemi di patrimonio. Grazie al Decreto Liquidità la Roma non ha avuto l’obbligo di fare plusvalenze entro il 30 giugno. E’ stato chiesto un prestito di sei milioni di euro a garanzia statale alla Banca Popolare del Lazio. Il problema è stato solo rinviato. Alcuni soci americani che hanno affiancato Pallotta nella conduzione della Roma spingono il presidente alla cessione e nel più breve tempo possibile, addirittura entro il 31 agosto, ovvero entro la fine dell'attuale stagione sportiva. Per sanare l'attuale situazione debitoria servirà, oltre all'aumento di capitale della proprietà già programmato, "l'apporto di risorse da nuovi investitori". Per chiudere la cessione entro il 31 agosto Pallotdovrà decidersi. Dan Friedkin continua ad avere un canale privilegiato, ma l’offerta di 575 milioni rifiutata dal presidente il 18 maggio è considerata bassa. Pallotta cerca nuovi investitori anche personalmente, non solo attraverso l’advisor. Si parla di altre due cordate americane interessate.
LO STADIO. L’ok definitivo alla costruzione del nuovo stadio aprirebbe nuovi scenari. Vitek, dopo il blitz a Roma del suo braccio destro, è vicino alla chiusura con Unicredit. Il sopralluogo al centro commerciale Maximo conferma l’interesse dell’immobiliarista ceco. La struttura, già realizzata nel quartiere Laurentino, è uno degli asset più importanti in pancia a Capital Dev, la holding di Parnasi finita a Unicredit. Vitek ha ottenuto delle proroghe per il Covid, ma entro luglio deve chiudere. L’immobiliarista a un certo punto sembrava interessato solo ai terreni dello stadio, ma ora è pronto a rilevare Parsitalia e Capital Dev da Unicredit, mentre i terreni li acquisterà da Eurnova, il tutto a cifre molto vicine a quelle fissate prima del coronavirus, vale a dire circa 550 milioni. Vitek arriverà a Roma solo alla firma, i passaggi tecnici li seguono i suoi collaboratori. Che sono stati informati sui passi avanti registrati in Campidoglio. A breve è prevista la votazione del progetto di Tor di Valle in Giunta, l’indicazione è quella di accelerare, il nuovo stadio è legato alle prossime elezioni, un’occasione che la Raggi non vuole lasciarsi sfuggire.
L’ok definitivo al nuovo stadio si avvicina. Vitek chiude entro luglio