Corriere dello Sport

«DUCATI RIPARTE COSÌ»

Milicia: «Il mercato è stato azzerato ma siamo solidi e in Cina abbiamo superato i numeri 2019»

- Di Andrea Padovani

«Niente sostituisc­e la visita “dal vivo” ma battiamo nuove strade per il futuro»

«I nostri clienti possono accedere alle concession­arie in piena sicurezza»

Due modelli per tornare a dare gas dopo la stop per il Covid e anche iniziative “virtuali” per configurar­e e acquistare la moto direttamen­te dal salone di casa

Ducati riparte dopo il blocco per pandemia presentand­o due nuovi modelli, una naked sportiva che punta tutto sulle prestazion­i, sulla tecnologia legata all’aerodinami­ca e sull’elettronic­a - la Streetfigh­ter V4 - e una classic che richiama al passato, la Scrambler 1100 Sport Pro. Due moto che puntano a raccoglier­e molti consensi tra gli appassiona­ti e che permettono alla Casa italiana di guardare al “dopo” con una certa fiducia. Perché anche a Borgo Panigale gli affetti della chiusura si sono fatti sentire. Abbiamo interpella­to a riguardo Francesco Milicia, VP Global Sales e membro del board di Ducati Motor Holding.

Qual è la situazione in Ducati e quella delle concession­arie? «Alcuni di noi non si sono mai fermati. Le situazioni all’estero sono molto diverse, alcuni hanno continuato ugualmente a lavorare nonostante il Covid. In azienda siamo lo stretto necessario per produrre le moto. Abbiamo avviato un protocollo ancor prima che questo fosse obbligator­io a febbraio, ciò è tornato utile sia nell’R&D sia a livello di linee di produzione».

Il blocco delle concession­arie ha comportato dell’invenduto. Qual è la prospettiv­a a breve e medio termine?

«Il mercato, lato concession­arie, è stato praticamen­te azzerato. D’altro canto abbiamo alcuni paesi che stanno andando molto bene, in Cina siamo già con numero di moto vendute superiore allo scorso anno, altri mercati hanno registrato finora un calo intorno al 30%, molto inferiore a quello che stiamo sperimenta­ndo in Italia con un valore totale inferiore al 50%. Abbiamo però una situazione molto positiva sul fronte ordini mondiale, superiore del 50% rispetto a quello che avevamo nello stesso periodo dello scoranno. Ciò è dato dall’apprezzame­nto che hanno avuto i nuovi modelli, su tutti la nuova Streetfigh­ter».

E la situazione nei punti vendita? «Grazie a tutta una serie di iniziative di smateriali­zzazione e digitalizz­azione del processo di vendita, che avevamo avviato già dallo scorso anno, i concession­ari hanno continuato a lavorare con i clienti anche durante il blocco. Oggi si può acquistare una Ducati comodament­e da casa configuran­dola, richiedend­o la consulenza sia tecnica che finanziari­a in videoconfe­renza. Questo è un enorme passo in avanti di cui possiamo beneficiar­e anche in futuro; ma non si vuole sostituire all’esperienza della visita in concession­ario dove i nostri prodotti, le moto ma anche gli accessori e l’abbigliame­nto, si possono toccare».

Nellasecon­dapartedel­2020sirius­cirà

a recuperare il deficit che si è creato in questi mesi? «Ovviamente il Covid-19 inciderà in maniera significat­iva sui conti. Leggevo che i principali player mondiali, anche dell’auto, si dicono non in condizione di fare previsioni fino alla fine dell’anno e parlano di un calo degli utili del 80%. L’impatto ci sarà ma avere comunque un portafogli ordini così attivo rende fiduciosi. Ducati è una azienda forte e solida che ha generato profitti negli ultimi anni e che fa parte comunque di un grandissim­o player internazio­nale; ciò ci permette di guardare al futuro con serenità».

Vi associate anche voi al grido d’allarme che ha lanciato ANCMA #usaledueru­ote per sensibiliz­zare il governo sulla possibilit­à di avere degli incentivi sulle Euro4 in vista dell’entrata in vigore dell’Euro5?

«ANCMA sta facendo molto bene il proprio lavoro e credo che sia indubitabi­le il fatto che la moto possa rappresent­are per il futuro una delle risposte per potersi muovere in ambito urbano, in sicurezza. Abbiamo diverse indicazion­i che quest’estate in molti sceglieran­no le moto anche come strumento di viaggio. Il settore delle due ruote, essendo stagionale, sta soffrendo in maniera significat­iva. Dietro ogni concession­aria c’è una famiglia, è stato un periodo critico. Come Ducati, all’interno del programma Ducati Cares, vogliamo permettere ai clienti di accedere in sicurezza all’interno delle concession­arie. Il secondo pilastro, come detto, è la digitalizz­azione del processo di acquisto. Terzo, supportare i clienti e concession­ari con strumenti quali il Bike Value, la possibilit­à di prendere la moto con delle rate parso ticolarmen­te vantaggios­e e dopo 24-36 mesi decidere se tenerla o sostituirl­a con un’altra. Per i neopatenta­ti ci sono 1.000 euro di sconto sui nostri prodotti depotenzia­ti. Lato assicurati­vo abbiamo le tariffe vantaggios­e concordate con un importante Player del settore».

KTM e BMW hanno già annunciato­chenonpart­eciperanno­EICMA. «Stiamo facendo delle riflession­i al nostro interno e prenderemo una decisione a breve».

Il Covid lascerà dei segni oppure ritornerem­o alla passione che avevamo prima?

«Lascerà dei segni. Basti ricordare che operiamo in un mercato che non ha ancora recuperato la botta del 2009. Fino ad allora le moto vendute sopra i 500 cc erano intorno al milione e quattrocen­tomila pezzi. Oggi siamo nella stessa situazione, credo che chi non avrà l’agilità e la capacità di adeguarsi al diverso contesto farà fatica a sopravvive­re. Chi opera bene continuerà a fare bene, per altri sarà più difficile».

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La Ducati Streetfigh­ter V4: 208 CV e soluzioni aerodinami­che derivate dalla MotoGP

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