Gli sport di contatto nel caos Spadafora delega alle Regioni
Il ministro per lo Sport sconfitto dall’intransigenza del Governo In Veneto, Liguria, Puglia, Sicilia e Abruzzo già si gioca. In Lombardia dal 10 Zingaretti incontra stamattina i gestori dei centri: lunedì possibile ripartenza
Dimmi dove vivi… e ti dirò se potrai assembrarti per giocare una partita di calcetto. Non conta nemmeno più la famosa curva dei contagi: tutti gli sport di contatto dipendono dalle decisioni delle singole Regioni, che si dividono tra chi adotta una linea soft, chi rompe gli indugi e chi continua a tenere serrate le fila sbandierando la prudenza. A rimetterci sono migliaia di lavoratori dei centri sportivi (i gestori dei campi, a esempio) e milioni di appassionati che vorrebbero tornare alla normalità organizzando una partitella con gli amici.
MAMMARELLA. «Siamo in una situazione critica - il commento di Stefano Mammarella, portiere dell’Acqua e Sapone Unigross e della Nazionale di calcio a 5 - Credo che con le dovute precauzioni una partita a calcio a 5 si possa fare. Trovo assurdo il contrario. Ci sono tante persone che escono, si divertono, fanno aperitivi, si riappropriano della loro vita. Agli sport di contatto continuano a dire di no, ma non possiamo tenere chiusa a chiave la passione. Anche noi calciatori di Serie A vorremmo allenarci. Dobbiamo preparare la prossima stagione, poi ci saranno le qualificazioni all'Europeo. Questa è la nostra vita». Mammarella è un'icona di questo sport: «Ho 36 anni e ho vissuto il boom del movimento. In passato non c’era tutto questo entusiasmo, è diventato uno sport primario in Italia e merita rispetto, dal vertice alla base».
TOCCA ALLE REGIONI. Il ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, la scorsa settimana si è visto rifiutare il “via libera” dal Comitato tecnico scientifico; precedentemente aveva annunciato le riaperture il 15 giugno. Il titolare del dicastero ha scritto così al premier Conte e al collega Speranza (Salute) chiedendo all’Esecutivo di dribblare il consiglio degli esperti, ritenuto troppo prudente. Niente da fare. E quindi, spazientito, ieri ha fatto come Ponzio Pilato: «Cinque Regioni hanno già riaperto le sue parole in una diretta Facebook - Mi auguro che tutti gli altri governatori seguano la stessa strada e facciano riprendere le attività in sicurezza. Ora dipende da loro, che possono dare l’ok assumendosi la responsabilità. Io ho fatto la mia parte. Non sono un monarca, mica posso decidere tutto in autonomia e sulla questione sanitaria decide il ministro Speranza. Pensate, ho dato l’ok senza il suo parere positivo…».
PROTESTE. In Veneto, Liguria, Puglia, Sicilia e Abruzzo già si gioca. In Lombardia, la regione più colpita dal Covid-19, sarà possibile organizzare la partitella con gli amici dal 10 luglio. Il Lazio sta per seguire la stessa strada: stamattina ci sarà un secondo incontro con i gestori dei centri sportivi. La volontà della giunta Zingaretti è metterli nelle condizioni di ripartire subito, magari già da lunedì. «Siamo stufi di essere presi in giro», «per noi è un lavoro, non un gioco», «siamo al collasso», «ci state rovinando» sono solo alcuni dei commenti pubblicati sotto al video di Spadafora dagli operatori del settore. Uomini e donne che non possono tornare a lavorare, ma devono continuare a pagare affitti, tasse e bollette.
Ripartirà questa mattina il confronto all’interno della maggioranza sul decreto legge Semplificazioni. Il dibattito, iniziato martedì, resta dunque vivace nonostante le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non lascino spazio a equivoci sulla ferma volontà di arrivare a una soluzione rapida: «Come ho sempre detto, considero il decreto Semplificazioni la madre di tutte le riforme». Le misure che saranno introdotte «sono volte a produrre un’accelerazione e una semplificazione degli iter di realizzazione delle opere e sono accompagnate, tengo a precisarlo, anche a un rafforzamento dei presidi di legalità», ha spiegato. «Ci siamo aggiornati a domani alle 9.30 (oggi), poi il pomeriggio ci sarà il pre-Consiglio. Tra domani (oggi) e dopodomani (domani) ci sarà quindi il Cdm» , ha spiegato il capogruppo Iv al Senato Faraone.