«Nord inquinato la Calabria no»
Uno spot dei Comuni della Locride accende la polemica. Il Veneto: «Vergogna, non c’è alcun rispetto»
Ecco i dati di ieri. Gli attualmente positivi sono 15.255, registrati altri 182 nuovi casi. I deceduti in totale sono 34.788, ieri altri ventuno, mentre i guariti hanno raggiunto quota 190.717, ieri altri 469. I pazienti ricoverati con sintomi sono 1025 (-65), di cui in terapia intensiva 87 (-6, -6,5%; martedì erano stati -3; per la pri- ma volta dopo mesi i ricoverati in terapia intensiva sono sotto quota 90). Il numero dei tamponi effettuati è di 56.366.
NEL MONDO. I contagiati sono a quota 10.779.000, mentre decessi e guariti hanno raggiunto rispettivamente 518.000 e 5.573.000. Restano attivi diversi focolai tra America del Sud e del Nord, oltre a Russia, India e Cina.
USA RECORD. Nuovo record giornaliero di contagi in un giorno: quarantaseimila, il totale è salito a 2.690.000, mentre i decessi sono 127.322. Nel frattempo, le autorità sanitarie lanciano un appello in vista dell’Independence Day: «Il 4 luglio state a casa, evitate gite, feste, assembramenti per i tradizionali fuochi d’artificio». All’impennata di contagi hanno contribuito soprattutto otto Stati, tra questi la California (8.100 nuovi casi), la Georgia (2.400) e il Texas (7.900).
ZANZARA. Sia la zanzara tigre che quella comune non sono in grado di trasmettere il virus responsabile del Covid. Al loro interno infatti il Sars-Cov-2 non è in grado di replicarsi e quindi se dovessero pungere una persona contagiata non potrebbero inocularlo.
SPOT LOCRIDE. Uno spot che ha suscitato grandi polemiche quello realizzato dai Comuni della Locride per promuovere il turismo. «Politiche ambientali sanitarie e suicide orientate al business hanno distrutto la sanità e consentito all’inquinamento di esplodere» si legge nella pubblicità che denuncia «un sistematico sfruttamento del suolo e un impatto ambientale devastante». Di contro invece: «In Italia esiste un luogo dove c’è la cultura del rispetto del suolo e del distanziamento sociale. E’ la Calabria». L’accusa è infamante e frontale: «In altre zone d’Italia i tassi d’inquinamento sono alle stelle, per decenni le polveri sottili hanno ucciso migliaia di persone. Con il dilagare dell’epidemia nel Nord Italia non sarà più possibile praticare una cultura di massa del turismo». La soluzione dunque sarebbe quella di spostarsi qualche centinaio di chilometri più a Sud. Il Veneto si indigna («vergogna, nessun rispetto») e ne chiede il ritiro. E anche il governatore della Calabria Santelli prende le distanze: «La Calabria ha tanto da offrire ai turisti, non ha alcuna necessità di attaccare altri luoghi del nostro Paese o di puntare su una alquanto discutibile pubblicità comparativa. Personalmente non avrei mai realizzato quello spot».