CATALDI PROVA INZAGHI IN ANSIA
Ieri Lazio a riposo: Immobile al Circeo, Milinkovic in barca Oggi test per il centrocampista: è un rebus l’attacco anti-MIlan
Leiva è quasi fuori per il Milan, Cataldi sosterrà questa mattina un provino decisivo. Inzaghi punta sul suo recupero, pronosticato al 70 per cento a Formello, ma non ci sono certezze. Si tratta di una forzatura, resa possibile dalla generosità dell’ex capitano della Primavera, dall’emergenza e dall’idea di avanzare Milinkovic (ieri in barca all’isola di Palmarola con la fidanzata) per ovviare alle squalifiche di Immobile (segnalato a Sabaudia) e Caicedo. Anche Inzaghi era al Circeo. La Lazio ha scelto un giorno di relax al mare per ricaricarsi. Chissà se basterà. Cataldi si è fatto male a Bergamo il 24 giugno. Colpa di una pallonata con il piede destro proteso in scivolata su un cross di Hateboer. La rotazione della caviglia ha provocato una lieve lesione all’astragalo, si tratta di una zona in cui risiede la capsula legamentosa, sul collo del piede. Distorsione. Le terapie e il riposo totale per una settimana hanno migliorato il quadro, ma sarebbe servito qualche giorno in più e ora servirà la risposta del provino sul campo. Si è trattato di un infortunio traumatico, non muscolare. Inzaghi e staff medico, però, dovranno anche guardare avanti. Perché tre giorni dopo il Milan, la Lazio affronterà il Lecce e sabato prossimo il Sassuolo: la caviglia di Danilo può reggere 90 minuti e l’urto di una partita così intensa?
IL PIANO. Simone deve stare attento a rischiare perché non ci sono certezze (in chiave futura) su Leiva. Ieri il brasiliano ha sostenuto un leggero allenamento. Si sta valutando la reazione del ginocchio operato il 4 aprile sotto sforzo. Sta meglio, non verrà rischiato dall’inizio. Inzaghi potrebbe portarlo in panchina, tenendolo per l’ultima mezz’ora, ma sarebbe una forzatura. Anche se dovesse entrare nell’elenco dei convocati, il suo impiego non è pronosticato. Restano tre centrocampisti (Parolo, Luis Alberto e Milinkovic) con il Sergente destinato ad affiancare Correa in attacco. Il piano d’emergenza verrebbe varato soltanto nel caso in cui nelle prossime ore Cataldi desse garanzie piene di garanzie, altrimenti bisognerà inventare l’impossibile. Come?
ALTERNATIVE. Ci sono due o tre possibilità. La prima porta all’utilizzo di uno dei due Anderson in attacco accanto al Tucu. Gregucci li utilizzava nel tridente a Salerno. Andrè, più offensivo e con i colpi, è entrato malissimo a Brescia (gennaio) e Bergamo. Sembra aver perso slancio. Simone ha dato più fiducia a Djavan: velocissimo, può essere impiegato da quinto a destra. La seconda soluzione porta al vero cambio di modulo. Inzaghi è perplesso. Gli toccherebbe snaturare filosofia e movimenti, ma un senso potrebbe averlo. Un difensore in più (Vavro) accanto ad Acerbi, Radu e Patric terzini, Jony e Lazzari esterni d’attacco, Correa davanti: 4-51 o 3-6-1. La terza e ultima idea porta a Bastos centravanti, possibile sorpresa a partita in corso. Il Tucu peraltro non dà garanzie sui 90 minuti: a Torino è entrato con una puntura per tenere buono il polpaccio. Servirà un’altra partita eroica. Gli ultras si sono mobilitati, domani appuntamento al benzinaio di Formello (ore 18,30). Scorteranno il pullman della Lazio verso l’Olimpico. Niente stadio, cercheranno di dare la carica ai giocatori prima di mettersi davanti alla tv. Sognando un’invenzione di Simone.