FURIA COMMISSO PROCESSO AI VIOLA
Il ko contro il Sassuolo ha fatto ripiombare Firenze nella paura Il ds Pradè: «Abbiamo tanti talenti? Adesso bisogna dimostrarlo tirando fuori gli attributi. Il presidente è deluso». Iachini rimane ma la riconferma è difficile
Subito al telefono, non appena finita la partita. Perché la sua gigantesca amarezza Rocco Commisso, dal New Jersey, l’ha immediatamente condivisa con i propri uomini. E’ stato Pradè, il direttore sportivo, a farsene portavoce, esternando anche quella di tutto il gruppo dirigenziale: «Il presidente è molto, molto deluso. Lui ci mette passione, anima e denaro. Non si aspettava una stagione del genere. Tutti noi ci assumiamo le nostre responsabilità». Ed è stato sempre lui, per primo, a pungere nel profondo i suoi giocatori: «Tutti dicono che siamo una squadra piena zeppa di talenti, adesso dobbiamo dimostrarlo tirando fuori i cosiddetti attributi. Dobbiamo fare punti, restare umili e sputare sangue. Intanto arriviamo alla salvezza poi penseremo al futuro. Sento parlare di molti nostri giocatori come se avessero un mercato incredibile: adesso, però, è per la Fiorentina che devono dimostrare il loro valore. Io voglio di più, l'avversario devi mangiarlo: ecco perché sono arrabbiato».
NON A RISCHIO. Quanto a Iachini, tecnico subentrato nella sosta invernale a Montella, il ds gli tende comunque una mano: «Aveva preparato bene la partita, poi però abbiamo subìto due gol da altrettanti calci d’angolo a nostro favore, mentre la terza rete incassata è nata da un altro errore». In questo momento, la permanenza (fino al termine del campionato) dell’allenatore marchigiano sulla panchina della Fiorentina non è a rischio, anche se è evidente che d’ora in avanti più che mai serviranno risultati. Quello che conta è unicamente il presente, con una salvezza da conquistare quanto prima: il tempo delle valutazioni arriverà subito dopo. Pare onestamente difficile, anche alla luce delle stesse parole spese dal patron durante il lockdown - «se il campionato non dovesse riprendere, Iachini resterà al suo posto, viceversa valuteremo» - che il tecnico ex Empoli possa essere lì a settembre, ai blocchi di partenza della nuova stagione. Restano in corsa il serbo Juric, oggi al Verona e da tempo sotto la lente, ma non tramontano anche le soluzioni internazionali, da Emery, con un passato tra Siviglia e Arsenal, a Kovac, ex Bayern, fino a Blanc, già Psg. Continuano anche i soliti rumors attorno a Spalletti, che tuttavia hanno più il sapore del sogno. Non cambierà invece la direzione sportiva, col contratto di Pradè che è stato prolungato durante il lockdown (una stagione).
TUTTI A RAPPORTO. Ieri la Fiorentina si è ritrovata al centro sportivo per tuffarsi subito sulla sfida di domenica col Parma. Diverso tempo è stato investito proprio in un confronto aperto, un faccia a faccia collettivo per cercare di trovare subito la chiave di lettura più produttiva dell’ennesimo ko incassato tra le mura di casa. Non è piaciuto a nessuno l’atteggiamento della squadra e anche l’attenzione dei singoli non è parsa ottimale. Fame e cattiveria sono le qualità da ritrovare quanto prima su cui ha calcato la mano Pradè, mentre Iachini ha puntato il dito su cinismo e precisione, evidentemente carenti. La risposta, ora, non può tardare ad arrivare. Serve una risposta, o anche solo un sussulto d’orgoglio.
Da Juric a Emery, da Kovac a Spalletti: tante soluzioni che il club sta valutando