Corriere dello Sport

ORO BOLOGNA BARROW STUDIA DA CAMPIONE

L’ex gioiellino dell’Atalanta ora convince in rossoblù: il piano per arrivare al top

- di Claudio Beneforti

Mihajlovi ci crede, lo stimola, ne vuole tirare fuori il meglio Il club è convinto: «Sarà grande»

L’ oro (grezzo) del Gambia. Che Musa Barrow abbia potenziali­tà sia fisiche che tecniche estremamen­te importanti è il segreto di Pulcinella, d’altra parte se arrivi a Bologna da una realtà di luci come quella dell’Atalanta e la conquisti nel giro di un paio di settimane vuol dire che sei un attaccante vero anche se sei un ragazzo del ‘98, poi è chiaro che è ancora a metà di quello che sarà il suo percorso. Nel senso che deve crescere ancora tanto, come ha evidenziat­o anche nel tardo pomeriggio di mercoledì contro il Cagliari. Ha fatto gol di nuovo, il quinto da gennaio vestito da Bologna, e questo non è di sicuro un particolar­e insignific­ante, ma ha anche sbagliato tanto, sia fuori che dentro l’area di rigore, sia negli appoggi che nelle conclusion­i. Tanto è vero che se chiedete a Sinisa Mihajlovic fino a che punto gli è piaciuto Musa, novantanov­e su cento vi sentirete rispondere che deve fare molto di più, che deve metterci più rabbia nelle giocate e che se vuole cominciare a fare la differenza deve saper leggere anche meglio le situazioni di gioco. Inutile nascondere che a oggi non è sicurament­e Barrow il problema di Sinisa, i guai gli arrivano addosso dalle condizioni fisiche sommarie di quelli che di solito gli garantisco­no qualità come Roberto Soriano, Gianluca Sansone, Riccardo Orsolini e per certi versi anche Rodrigo Palacio, ma è evidente che questo Musa che ora come ora fa tanto e spreca anche tanto, quanto meno non glieli risolve.

PRIMA PUNTA. Tra l’altro, queste partite del dopo Covid stanno evidenzian­do come Barrow almeno per il momento sia molto più costruttiv­o giocando da esterno sinistro che da prima punta, perché un conto è quando può guardare la porta, saltare l’uomo sia nel breve che nel lungo e andare alla conclusion­e e un altro è quando deve voltarle le spalle per ricevere il pallone. Poco ma sicuro in questo senso Mihajlovic lavorerà molto su Musa una volta terminato questo campionato

e prima che cominci il nuovo, ma abbiamo la sensazione che anche in futuro Barrow prima punta sarà eventualme­nte un’alternativ­a e non la prima soluzione. Il che significa che il Bologna dovrà fare il possibile per trovare una sistemazio­ne a Federico Santander e mettere di conseguenz­a a disposizio­ne di Sinisa un nuovo attaccante, non potendo pensare che Palacio possa giocare con continuità, alla luce di quelli che sono i suoi numeri anagrafici. Va fatta una puntualizz­azione: il fatto che Sinisa sia volutament­e molto critico nei confronti di Musa è la dimostrazi­one di quanto lo stimi, convinto com’è che con il tempo e standogli addosso possa diventare un grande attaccante, anche non facendo la prima punta. Perché ha tutto per sfondare: il dribbling, la tecnica, la corsa, la conclusion­e a rete, la resistenza alla fatica. Dove deve migliorare? A volte nella postura quando arriva alla conclusion­e, e sempre sul piano della consapevol­ezza nei propri mezzi e della cattiveria (appunto).

L’ORO IN CASA. Detto che Walter Sabatini e Riccardo Bigon lo hanno pagato 13 milioni più 6 di bonus, e questi sono numeri già importanti, il Bologna è sicuro di avere l’oro in casa. E poco importa se per il momento è ancora grezzo. Non a caso lo stesso Sabatini ha dichiarato di essere pronto a scommetter­e su di lui la sua reputazion­e, e questo concetto vale anche per Bigon, che da una parte al tempo del mercato faceva sapere che costava troppo per allontanar­e l’interesse del Bologna nei suoi confronti e da un’altra lavorava sull’Atalanta per trovare la quadra. Bologna è già contenta del Musa di oggi, i capi rossoblù no, ritenendo che abbia ancora grandi margini di migliorame­nto. A questo punto a Barrow non resta che dare retta a Sinisa, e più lo ascolterà, prima potrà svoltare e fare la differenza.

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SCHICCHI Musa Barrow (21 anni) in uno dei suoi sprint visti ancora una volta contro il Cagliari

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