Corriere dello Sport

L’Empoli cerca la sua identità

- di Carlo Alberto Pazienza

- Empoli di Pasquale Marino cercasi. Il campionato di Serie B è cominciato, anzi ricomincia­to, esattament­e da due settimane, ma nonostante le tre gare disputate, dell’Empoli di Pasquale Marino, formazione capace di ottenere 4 vittorie consecutiv­e e mostrare un calcio pratico ed efficace prima dello stop, ancora non c’è traccia. Dopo la prova insufficie­nte di La Spezia, qualcosa di positivo si era intravisto con il Benevento, ma nella partita di Pescara la squadra ha dimostrato di non essere ancora al meglio della forma. I tanti cambi operati da Marino (8) rispetto alla gara con i sanniti non hanno, a detta del tecnico, inciso in maniera negativa. Ciò che però manca in questo momento è una condizione atletica ottimale: «Siamo in rodaggio come tante squadre - ha detto il trainer siciliano - la forma dipende dalle caratteris­tiche fisiche dei giocatori, ma non siamo in ritardo solo con gli attaccanti: la manovra non è veloce, questo significa che anche tra difesa e centrocamp­o qualcosa non sta funzionand­o come dovrebbe. Questo non è il vero Empoli, si vede da lontano.

Sicurament­e a Pescara ci sono stati episodi arbitrali a noi sfavorevol­i, ma non possiamo attaccarci questo: dobbiamo migliorare e aumentare il numero di episodi a nostro favore». Gli avversari affrontati dagli azzurri in questa ripresa sono stati certamente di valore, tutti peraltro a caccia di obiettivi importanti: in tre gare però la squadra di Marino non ha mai dato la sensazione di essere in controllo né di poter vincere la partita da un momento all’altro.

AL PENZO. Stasera al Penzo, stadio in cui l’Empoli non vince da trent'anni esatti, c'è la sfida al Venezia, squadra di cui Marino non si fida per niente: «È un avversario forte, che gioca un buon calcio e ha un'identità ben precisa. Sono partiti meglio di noi perché hanno già ottenuto due vittorie, ma se vogliamo centrare il nostro obiettivo non possiamo permetterc­i altri passi falsi. L'approccio farà la differenza, dobbiamo mettere in campo ferocia agonistica e voglia di sacrificar­si. Solo così potremo far emergere le nostre qualità e fare una buona partita». La sfida ai lagunari racchiude un precedente molto curioso. Stagione 2000/2001, nell’ultima giornata di Serie B l’arbitro fischia un rigore in favore dei padroni di casa che viene trasformat­o da Pierluigi Brivio, portiere della formazione neroverde. La partita finirà 2-2 ma questo episodio rimarrà per sempre nella storia azzurra per essere l’unico gol di un estremo difensore subito dall’Empoli.

La squadra sembra ancora imballata e in netto ritardo di preparazio­ne

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GETTY IMAGES Pasquale Marino, 57 anni, tecnico dell’Empoli

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