La FIM indaga su Quartararo
Una clavicola rotta e un’indagine degli steward della Federazione Internazionale. Questo è stato, finora, il bilancio dell’assenza di test per la MotoGP in questo 2020 – assenza che peraltro è parente stretta della restrizione delle prove decisa negli ultimi anni – con due casi eclatanti anche perché riguardano due top rider. La prima vicenda è stata ovviamente quella di Andrea Dovizioso, che ha gareggiato (autorizzato dalla Ducati) a Faenza nel campionato emiliano-romagnolo di Motocross, ma la parentesi di domenica scorsa, atta a ritrovare tono agonistico dopo sette mesi senza gare, è finita con la clavicola sinistra fratturata e operata. Un infortunio che non ha impedito al forlivese di riprendere subito l’attività fisica e non gli impedirà di essere al via a Jerez.
QUARTARARO. Nel weekend spagnolo, per Fabio Quartararo ci sarà con ogni probabilità un impegno imprevisto: il francese, grande sorpresa del 2019 e destinato al team ufficiale Yamaha 2021, verrà sentito dagli steward della FIM sull’utilizzo di una moto non conforme alle regole per i test privati. Il 19 giugno aveva girato al Paul Ricard (circuito non in calendario per la MotoGP) con una Yamaha R1 che non sarebbe stata propriamente in versione stradale, come obbligatorio per i piloti delle case (KTM e Aprilia) senza concessioni. Gli uomini di un team concorrente, vedendo le immagini postate sui social da Quartararo, si sarebbero rivolti alla FIM. Un reclamo o una soffiata, che è soprattutto un’azione di disturbo, dato che la colpa di Quartararo è quella di essersi allenato con una moto con performance più da gara che da normale circolazione. E la sanzione non dovrebbe andare oltre la multa.
PARADOSSO. La questione presta il fianco a riflessioni. L’assenza di test porta sempre più scompensi: nei giorni scorsi, dopo l’infortunio di Dovizioso, avevamo ricostruito la lista dei piloti di MotoGP che hanno pagato un tributo – con fratture o altri problemi fisici - agli allenamenti in fuoristrada, e in pratica c’è l’intera griglia del campionato. Ma la moto irregolare per i test privati, quella mancava: la vicenda lascia interdetti visto che, pur con la preparazione di Tech Solutions, quella Yamaha R1 non poteva certo sostituirsi a una MotoGP, per prestazioni e reazioni. E non ha convinto nemmeno la comunicazione della FIM, che ha segnalato l’indagine senza specificare i piloti coinvolti – ci sarebbe anche Sergio Garcia, spagnolo della Honda Estrella Galicia in Moto3 – e così invece di chiarire la situazione ha offerto spazio a ipotesi, fughe di notizie e speculazioni. Tutto in linea con un paradosso: assieme alla Formula 1, la MotoGP è ormai l’unica specialità nella quale i protagonisti possono gareggiare ma non allenarsi.
Come il ko di Dovi, è un indice degli scompensi creati dall’assenza dei test