Le Case resistono con Diesel e ibride ma per quanto?
Il mercato dell’auto a metà anno ha perso circa 500.000 immatricolazioni rispetto allo scorso anno. La crisi è profonda ed anche il dato di giugno, meno 23,3%, rispetto al giugno dello scorso anno, conferma che se continua questo andazzo il 2020 sarà un anno orribile per il mondo dell’auto e migliaia di posti di lavoro andranno perduti creando seri problemi di tenuta economico/sociale del settore e non solo. Come indicato dalle ricerche, i consumatori si stanno orientando in misura sempre più crescente verso le auto ibride. Piacciono le auto alte e i fuoristrada, mentre il Diesel, malgrado l’attacco dei sindaci di Roma e Milano, continua a vendersi. I clienti lo prediligono per le lunghe percorrenze. Consuma di meno, dura di più ed è meno inquinante. Alcune Case hanno resistito più di altre in giugno. In particolare i brand Premium, anche se non tutti, e quelli che offrono una gamma di vetture ibride alla portata del cliente medio. Dopo il Coronavirus è accresciuto il senso di responsabilità sociale verso la conservazione dell’ambiente. Si percepisce, dal mercato e dalle ricerche che c’è voglia di automobili elettriche, ma la diffusione, benché in aumento, è limitata, perché mancano i punti di ricarica. In autostrada, con le auto elettriche non si può andare, finché non saranno garantiti punti di ricarica numerosi e rapidi. Le automobili elettriche, per il momento, viaggiano in città, non oltre. Insomma i consumatori forniscono indicazioni preziose, sui loro desiderata, ai Costruttori. Le Case tutte, si stanno impegnando, con le proprie forze a proteggere la rete dei concessionari e a proporre offerte promozionali di grande interesse per il consumatore. La resistenza tuttavia non può durare a lungo. Se il mercato , come sembra, nel 2020 perderà più di 700.000 immatricolazioni molte aziende di distribuzione saranno costrette a chiudere, e a nulla varrà lo sforzo di questi mesi per ritornare alla normalità. Senza l’intervento del Governo la battaglia è persa e un profondo ridimensionamento dell’industria dell’automobile sarà inevitabile. I problemi tuttavia resteranno tutti ed irrisolti, per quanto riguarda la protezione dell’ambiente. Chi tra i politici, finalmente, deciderà di mettere mano ad una strategia compiuta per l’industria dell’auto, partirà con l’handicap di molte aziende gracili se non addirittura sparite o irrecuperabili.