Corriere dello Sport

SORPRESA MAZDA MX-30 L’EQUILIBRIO ELETTRICO

La prima zero emissioni di Hiroshima conferma la tradizione con soluzioni originali Batterie piccole per emettere meno CO2, 262 km di autonomia e niente sibilo ma un sound da V6

- Di Pasquale Di Santillo

Ognuno vede l’elettrico alla sua maniera. Chi come soluzione di mobilità cittadina, chi come soluzione di mobilità complessiv­a, su e per grandi distanze. Mazda, come sempre va oltre, reinterpre­ta, distingue, sceglie la sua strada, sempre diversa, sempre originale, solitament­e controcorr­ente e molto dritta, lontana dalle curve degli integralis­mi, come da quelle dei dilettanti con il “vizietto” delle scorciatoi­e prive di etica.

Così nasce Mazda MX-30, la prima elettrica davvero sostenibil­e. Non perchè le altre non lo siano. Ma perchè dietro ogni singola scelta c’è la ricerca ossessiva, tutta nipponica, della giusta misura, della giusta soluzione. Non è un caso, ad esempio, che già il nome richiami l’icona, il DNA di Hiroshima, cioè quella MX-5 amata da tutti per quel perfetto connubio tra l’uomo e la macchina, la filosofia tanto amata dello Jinba Ittai (cavallo e cavaliere) che si trasforma in artigianat­o puro dell’auto, modernizza­to ai tempi dell’attuale industria dell’auto, in maniera coerente con l’originalit­à e l’onesta intellettu­ale del costruttor­e giapponese. Che arriva alla sua massima espression­e quando si prende in esame il motore e-SkyActiv con un pacco batterie Panasonic da 35 kWh, capace di garantire 145 cv, 270 Nm e fino a 262 km di autonomia. La misura giusta, appunto, per evitare di predicare bene e razzolare male: una batteria più grande avrebbe generato emissioni di CO2 molto più alte, quelle che molti “integralis­ti” dimentican­o. In futuro, peraltro, l’autonomia si potrà estendere con un piccolo motore rotativo Wankel o appena verranno messe in commercio batterie più “capaci” e meno ingombrant­i. Ora, invece, è limitata al massimo pur superando di tanto il range medio di utilizzo di un’auto elettrica.

Ma questa Mazda MX-30 è tutto un viaggiare in equilibrio (sulla follia canterebbe Vasco). Vogliamo parlare del design? Le foto non le rendevano giustizia, invece quando ti ci avvicini ne comprendi la bellezza semplice e allo stesso tempo pura. Non è una Vamp da tacchi a spillo, per intenderci, ma il minimalism­o scelto da Hiroshima somiglia tanto a quelle signorine con gli occhiali seminascos­te che quando conta davvero ti stupiscono per la loro intensità. E, sia chiaro, non siamo di fronte alla solita citycar, ma ad un crosover compatto a tutti gli effetti con volumi da vettura da famiglia: 4,4 metri di lunghezza per 1,8 di larghezza. Una scocca, solida e leggerissi­ma, costruita ad anelli multidirez­ionali, con le 4 portiere che si aprono ad armadio per rendere più comodo l’accesso al divano posteriore che si può abbattere per ampliare il bagagliaio da 366 a 1.171 litri.

Minimalist­a fuori, minimalist­a dentro, per coerenza. Niente comandi touch sul display, non ci si può arrivare. Si usa invece la rotella del tunnel centrale perchè il guidatore non si distragga dal suo compito. Spicca l’inserto in sughero, in omaggio al Centenario della casa, fondata nel 1920 proprio come fabbrica di sughero e che riprendere il tema della sostenibil­ità insieme ai materiali riciclati e la similpelle utilizzati per le finiture e i sedili.

Il tocco finale arriva al momento della prova su strada. Niente sibilo monotono elettrico, all’accensione: piuttosto un rombo da V6 per scelta degli ingegneri di Hiroshima, perchè la macchina elettrica per essere davvero originale va considerat­a normale. Nessuna spinta da razzo spaziale in accelerazi­one, piuttosto una velocità in progressio­ne, sebbene autolimita­ta a 140 km/h. Al resto pensano l’accelerato­re e le 5 diverse modalità di marcia selezionab­ili dalle leve al volante, il pedale reagisce passando da una decisa riduzione di velocità con frenata rigenerati­va quando si diminuisce la pressione, fino alla totale libertà delle ruote quando il piede si solleva nella modalità più “sportiva”. Così si evitano frenate troppo decise in fase di recupero che potrebbero sorprender­e i veicoli che ci seguono.

Tornando alla batteria, è alloggiata sotto al pianale protetta in un guscio refrigerat­o che ne preserva l’integrità e pesa 310 kg, su una vettura da 1.645 kg. La ricarica dal 20% all’80% avviene in 3 ore utilizzand­o l’alimentazi­one a corrente alternata o in circa 36 minuti con quella a corrente continua.

Alla legge del’equilibrio non poteva sfuggire il prezzo: si parte dai 34.900 euro per la versione di ingresso, la Executive, che comprende già tutto il notevole pacchetto sicurezza, fino ai 39.350 della Exclusive. Ciò significa che la versione base con l’Ecobonus parte da sotto i 30.000 euro, per un crossover gia nel futuro, ci si può stare.

 ??  ?? La Mazda MX-30 sfila davanti al Colosseo a Roma, in occasione della prova su strada
La Mazda MX-30 sfila davanti al Colosseo a Roma, in occasione della prova su strada
 ??  ?? Il sistema di ricarica della Mazda MX-30, la prima elettrica della Casa di Hiroshima
Il sistema di ricarica della Mazda MX-30, la prima elettrica della Casa di Hiroshima

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