Corriere dello Sport

Chiesa, Vlahovic e Castrovill­i: così non va bene

- di Alberto Polverosi

Avolte, diciamo pure spesso, la colpa è di chi li guarda e li giudica. Di chi li valuta e in fretta li sopravvalu­ta. Dovremmo restare tutti più calmi, tutti più freddi, di fronte ai giovani calciatori promettent­i. Da tre anni (questo è il suo quarto campionato di Serie A), aspettiamo con fiducia la crescita di Federico Chiesa e puntualmen­te veniamo delusi. Aspettavam­o un salto in avanti da Vlahovic e sta arrivando un’altra smentita. Pensavamo che Castrovill­i fosse un giocatore affidabile al cento per cento e rischiamo di commettere un altro errore.

Confessate le nostre colpe, possiamo sottolinea­re quelle di chi va in campo, di ragazzi osannati (70 milioni per Chiesa, ma dai) che alla prova dei fatti risultano ancora immaturi. Su Federico Chiesa si è discusso a lungo a Firenze. Ha sempre fatto l’attaccante esterno, qualche volta anche l’attaccante centrale, e ha continuato a commettere tre tipi di errore. Il primo: sbaglia la scelta finale. Il secondo: sbaglia la mira in zona-gol. Il terzo, conseguenz­a del primo e del secondo: segna pochissimo. Sono limiti che, se non corregge in fretta, diventano difetti. Dalla ripresa del campionato ha giocato due partite al Franchi, contro Brescia e Sassuolo, ha avuto a disposizio­ne 5-6 occasioni buone e ha segnato 0 gol. Resta troppo spesso ai margini della partita. Secondo Prandelli, un allenatore che spiega il calcio come pochi, Chiesa non è un attaccante nel modo più assoluto: il tema è interessan­te, ci torneremo sopra.

Vlahovic è stato espulso all’Olimpico contro la Lazio per una gomitata a Patric nei minuti di recupero. Non comprender­e quanto sia importante la sua presenza in un periodo di gare a ritmo forsennato è assurdo. Un ragazzino può commettere una stupidaggi­ne del genere, non un giocatore profession­ista, anche se giovane. Vogliamo però perseverar­e nella nostra convinzion­e (o errore?) e credere che Vlahovic possa davvero indossare la maglia da centravant­i della Fiorentina. Ma in futuro, non il prossimo anno. Per confermare i suoi pregi e superare i suoi limiti deve andare in una squadra di Serie A di basso livello, dove c’è da sgomitare per giocare e ancora di più per segnare. Poi, se davvero vale quanto pensiamo, allora tornerà a Firenze.

Infine Castrovill­i e qui c’è davvero da stupirsi. Ha sempre avuto un modo equilibrat­o di stare in campo, ma l’intervento in scivolata su Djuricic in area di rigore e la palla concessa a Müldür in area piccola fanno pensare a un vero black-out mentale. Cosa gli sia passato nella mente non si sa, però di errori così clamorosi non se ne vedono manco in B. Abbiamo avuto fretta anche con lui? Può darsi, ma certo ne ha avuta anche Mancini che l'ha già fatto debuttare in Nazionale. Fra i tre casi, su quello di Castrovill­i ci sentiamo di parlare di una giornata nerissima e non di una caduta continua.

A Vlahovic (classe 2000), Chiesa e Castrovill­i (classe ‘97) possiamo suggerire solo una cosa: avete la fortuna di giocare e allenarvi con Ribery, il vostro... opposto, guardate lui (non solo a parole) e non buttate via questa grande occasione.

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GETTY IMAGES Federico Chiesa, 22 anni

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