Dentro la casa dei sospetti
Aquesto punto viene il sospetto: è vero quel che dice Vettel? O anche, al contrario: è vera la narrazione ferrarista sul divorzio, quella del «sentiremo prima lui di chiunque altro per capire cosa vuol fare», e poi il lungo «stiamo parlando» seguito dall’annuncio della separazione che aveva come incipit «Abbiamo preso questa decisione assieme a Sebastian»? Si registra però anche questo: Binotto sospetta che qualcuno – leggi Mercedes e Red Bull – abbia fatto il furbo concedendosi attività lavorative in regime di fermo forzato. Sarebbe grave: lo dice perché quelle due squadre sembrano in grado di sfoderare già in questo week end in Austria una sequela di aggiornamenti rispetto all’Australia, impossibili da progettare, testare e produrre in tempo, se si tien conto dei 63 giorni di inattività forzata che la FIA ha determinato per tutti. Tale sospetto è accompagnato dal fatto che la Red Bull già prima di scendere in pista sospetti un’irregolarità tecnica della Mercedes con il DAS, il volante a scatto che modifica la convergenza. Intanto la questione dell’accordo FIA-Ferrari sui motori 2019 resta sospesa e anche sospetta un po’ per tutti, soprattutto per la Red Bull che attraverso Helmut Marko ha levato un grave sospetto anche sulla Racing Point: «Non è una copia della Mercedes (del 2019, ndr), è proprio l’originale». E passarsi i progetti tra costruttori è vietatissimo. In compenso, tutti sospettano che Red Bull abbia sfruttato il suo “filming day” per fare test aerodinamici, chiaramente proibiti. Bentornata alla Formula 1: il Mondiale 2020 sarà breve ma frenetico e non conoscerà tocchi di fioretto, sospettiamo.