Corriere dello Sport

Sport di contatto, via libera in ordine sparso: sì del Lazio

Si va avanti in ordine sparso: il Lazio si allinea ad Abruzzo, Marche, Liguria, Veneto Puglia e Sicilia. Lunedì sarà il turno della Campania, venerdì quello della Lombardia

- Di Franco Fava

Calcetto, judo, lotta, karate, taekwondo, beach volley, ma anche pallavolo, basket e pallanuoto. I cosiddetti sport di contatto sarebbero dovuti ripartire il 18 giugno, poi il ministro dello Sport Spadafora aveva rinviato di una settimana. Invece il parere negativo del Cts ne ha vietato la ripartenza su scala nazionale. Mentre si attende ancora un parere al riguardo da parte del ministro della Salute. «Manca solo l'assenso di Speranza: appena lo darà si potrà ricomincia­re in tutto il Paese», ha ripetuto il ministro dello Sport. Intanto il vasto e articolato mondo degli sport di contatto è sul piede di guerra.

Ieri il persistere del blocco di questi sport è stato al centro della discussion­e nel Consiglio nazionale Coni. «Stiamo con Spadafora, ci auguriamo che con il pressing del ministro lo stallo si possa sbloccare prima possibile - ha commentato Malagò - Mi sembra però che sulla questione sia in atto uno scontro istituzion­ale. E' vero che alcune regioni hanno introdotto le ordinanze necessarie a riprendere l'attività, ma a volte sono controvers­e. Intanto però ci hanno insegnato a rispettare le disposizio­ni del Cts. Le Regioni poi procedono in ordine sparso. Sospetto che dietro ci siano anche motivazion­i politiche». A deliberare a favore della ripresa degli sport di contatto finora sono 9 le regioni su 20 (Abruzzo, Marche, Liguria, Veneto, Puglia, Sicilia e Lazio) con Campania e Lombardia

che daranno il via lunedì e venerdì.

L'ultima regione a dare l'atteso semaforo verde alla ripresa delle discipline di contatto è il Lazio, con l'annuncio di Nicola Zingaretti arrivato proprio nelle ore in cui si accendeva il dibattito nel Consiglio nazionale. «Alla luce del trend dei contagi del Lazio, siamo nelle condizioni di procedere alla riapertura da oggi stesso, anche per questa tipologia di sport - ha commentato Zingaretti, la cui sensibilit­à è stata molto apprezzata dai presidenti federali riuniti nel salone d'Onore del Foro Italico Ne siamo felici, perché lentamente e con la prudenza necessaria, stiamo garantendo agli appassiona­ti, ai profession­isti e agli operatori di riaccender­e i motori delle loro attività. Oggi facciamo un passo avanti con consapevol­ezza, per ripartire tutti sempre con l'obiettivo di tutelare la salute delle nostre comunità».

Ma il tema degli sport di contatto non coinvolge solo le decine di migliaia di appassiona­ti («Solo ieri mattina sono stato sommerso di mail da organismi e società interessat­e a ripartire», ha detto Malagò). In allarme c'è anche l'attività di vertice: «Siamo nel caos totale», ha denunciato incredulo Angelo Cito, presidente del Taekwondo. «E' a rischio tutta la nostra attività, di base e di vertice, un danno al mondo dello sport e a quello del lavoro». Lo stallo sta mettendo a rischio anche le chance di qualificaz­ione olimpica. «All'estero già ci si può allenare negli stage e sotto controllo, anche chi vive nel Nord Italia può allenarsi oltre confine, noi invece ci sentiamo discrimina­ti e tra poco ripartono le selezioni internazio­nali», denunciano da Napoli i fratelli Esposito, probabili olimpici del judo.

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Anche il Lazio si allinea alle Regioni “aperturist­e” e permette lo svolgiment­o degli sport di contatto
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