Vettel avverte la Ferrari: «Non renderò la vita facile a Leclerc»
Prim’ancora di entrare nell’ultima stagione, ecco la rottura Seb durissimo nei confronti di Maranello avverte: «Non lascerò passare Leclerc» «Non c’è mai stata un’offerta dalla Ferrari. Binotto mi ha chiamato e mi ha detto che non servivo più»
Emeno male che la separazione era stata consensuale. Ci fosse stato, al contrario, un atto unilaterale, cosa avrebbe fatto ieri Vettel? Si sarebbe forse presentato nel paddock del Red Bull Ring – prima giornata di grandi manovre post-Covid per la Formula 1 – come Michael Douglas in “Un giorno di ordinaria follia”.
Seriamente: è netto il salto tra le dichiarazioni finora felpate di Mattia Binotto («abbiamo amichevolmente constatato che è arrivato il momento di proseguire il cammino su strade diverse»), e la sparata di cui ieri il tedesco si è reso autore. Se il team principal aveva sempre narrato di una separazione consensuale avvenuta dopo una lunga e cordiale trattativa – forse anche per aiutare Sebastian, messosi di traverso alla richiesta di ridursi il salario di quest’anno –, ieri il pilota ha riferito altro.
LA SPARATA. «Non abbiamo mai avuto discussioni – sono state le parole di Sebastian – Non c’è mai stata un’offerta sul tavolo, nessun punto d’incontro». E ancora: «Sono rimasto sorpreso quando ho ricevuto la chiamata da Mattia in cui mi ha detto che non c’era alcuna intenzione di continuare». Secondo questa versione, la Ferrari avrebbe rotto malamente.
Quale che sia la verità, il clima in squadra si è intossicato a SF1000 ancora spente, e sarebbe davvero paradossale se la Ferrari si ritrovasse a doversi difendere dal fuoco amico più costoso di sempre: 40 milioni all’anno. O riferiti ai cinque mesi e mezzo di attività: sette milioni di euro al mese.
Frana il terreno sotto i piedi e sembra di ripiombare al settembre 2018 quando la Ferrari – gestione precedente: il capo era Maurizio Arrivabene – annunciò a Kimi Raikkonen l’intenzione di privarsi di lui (sarebbe arrivato Charles Leclerc) senza tatto, trasformandolo almeno lì a Monza in un guastatore alle prese con Vettel.
Sebastian ha anche parlato dell’intenzione di darsi un domani in Formula 1: «Non sono al momento in trattativa con nessuno per il 2021, guardo avanti e voglio essere sicuro di prendere la decisione giusta, per me e il mio futuro. Ho un carattere molto competitivo, ho ottenuto tanto nello sport, mi sento motivato e disposto a fare di più. Ma ho bisogno del pacchetto giusto, delle persone giuste attorno a me. Questo è ciò a cui mi sto dedicando in questo momento. Non ho fretta ed è bene che finalmente parta la stagione. Le prossime settimane e i prossimi mesi potrebbero portare un po’ di chiarezza in più».
INIMMAGINABILE. Insomma vuole continuare a correre, e con una macchina valida. Spenderà il suo 2020 per questo, cercando di fare il meglio possibile e oggi è inimmaginabile che possa collaborare in favore di Leclerc, come per
Versione opposta alla «amichevole decisione» citata dal team principal
la Ferrari sarebbe ideale.
«Non sappiamo quanto saremo competitivi – ha anche detto Seb – ma di sicuro se la situazione si dovesse presentare e se dovesse essere sensato, ci si aspetta che i piloti si aiutino. Questo non ha nulla a che vedere con il fatto che il mio contratto sia in scadenza e che lascerò il team. Ma allo stesso tempo si corre per se stessi e quindi non cercherò di rendere la vita semplice a Charles. Non lo lascerò passare facilmente in pista. Abbiamo lottato in passato e continueremo a farlo anche quest’anno». Chiarissimo l’orgoglio del pluricampione del mondo che non solo non si nasconde, ma quasi avverte: “poi non venite a dirmi che non vi avevo avvisato”.
Parole tanti forti fanno pensare addirittura che il rapporto possa concludersi prima del tempo. Nel caso – stiamo correndo molto, certo, ma è solo un esercizio teorico –, Giovinazzi dovrebbe farsi trovare pronto. Quindi da oggi “u’guaglione” si giochi tutte le sue carte, esca allo scoperto e se gli riesce stia davanti a Raikkonen, ché l’apprendistato per lui è finito.
Leclerc, ieri, guardava un punto nel vuoto.
Il tedesco vuole mettersi in luce per correre nel 2021: «Ho molto da dare»