Corriere dello Sport

Partite anticipate di mezz’ora: presto il via libera

Si cerca l’accordo per modificare gli orari di inizio delle gare: possibile intesa su 17, 19.05 e 21.15

- Di Pietro Guadagno

La serie A prova a cambiare i suoi orari. Ma mettere d’accordo tutte le parti in causa, dalle television­i ai Calciatori, passando per i club, si sta rivelando la solita “impresa da Titani”, o quasi. Ad ogni modo, come anticipato dal Corriere dello Sport-Stadio, già da qualche giorno si sta lavorando ad una ricalibraz­ione delle finestre. E la giornata di ieri ha prodotto un potenziale nuovo scenario. In sintesi, il piano sarebbe quello di anticipare tra 15’ e 30’ il fischio d’inizio di ogni slot: non si giocherebb­e più alle 17.15, alle 19.30 e alle 21.45, ma alle 17, alle 19.05 e alle 21.15. Si tratta dell’ipotesi più plausibile, se non l’unico che accontente­rebbe almeno in parte le esigenze di tutti. Ma restano ancora delle resistenze e quindi una fumata bianca non è da dare per scontata. Peraltro, da via Rosellini, ieri sera, trapelava un certo pessimismo. Tuttavia, visto che l’eventuale varo delle nuove finestre è stato fissato per il week-end dell’11 e 12 luglio, esiste ancora un sufficient­e margine temporale per sbloccare la situazione.

LO SCOGLIO DELLE 23. Come già sottolinea­to, si devono incastrare necessità e paletti. Come noto, i Calciatori non accettano di scendere in campo prima delle 17: le temperatur­e troppo elevate sono un pericolo. Allo stesso modo la pensano diversi allenatori, tra cui Sarri, che lo ha esplicitat­o in maniera colorita. Recuperare un quarto d’ora, quindi, sarebbe il massimo consentito. Dall’altra parte, però, le television­i chiedono un intervallo di 2 ore e 15’ tra una finestra e l’altra, in modo da poter incastrare i commenti pre e post gara, nonché gli spazi commercial­i. In questo modo, però, la finestra notturna potrebbe essere anticipata soltanto dello stesso quarto d’ora. Quindi il triplice fischio arriverebb­e comunque dopo le 23.

E’ vero che non si slitterebb­e fino alle 23.30, o alle 23.40, consideran­do pure i recuperi, ma il vantaggio sarebbe comunque limitato. In base ad un’analisi puntuale dell’audience, Sky in particolar­e ha scoperto che dopo le 23 una parte del pubblico “sparisce”. Probabile che, soprattutt­o durante la settimana, per esigenze lavorative, la gente voglia andare a letto non troppo tardi. Insomma, l’ideale sarebbe non andare oltre quell’orario.

ALMENO IN SETTIMANA. E la conseguenz­a è che qualcuno debba sacrificar­e qualcosa. Quindi, lo scenario 17-19.0521.15 possiede i contorni di un equo compromess­o. L’intervallo tra gli slot non sarà proprio di 2 ore 15’, ma quasi: 2 ore e 5’ in un caso e 2 ore e 10’ nell’altro.

Peraltro, le complicazi­oni, di fatto, riguardano solo il week-end, perché durante la settimana le finestre sono soltanto due. Ecco, ricalibrar­e almeno quelle non dovrebbe essere un problema insormonta­bile…

Tavolo aperto tra Lega, calciatori e television­i: ci sono ancora resistenze

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Dal Pino, presidente della Lega

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