Corriere dello Sport

SARRI CAMBIA IL DERBY «VALE DI PIÙ PER LORO»

Quattro punti sulla Lazio e l’ostacolo di una sfida imprevedib­ile «Il Torino avrà motivazion­i extra Un errore giocare con il caldo ma alleno la Juve e mi adeguo»

- di Filippo Bonsignore

Avanti sulla strada tracciata. Avanti senza distrazion­i, senza farsi condiziona­re da nulla. Né dalla collocazio­ne della partita nel pieno di un pomeriggio d’estate, né dal calendario. «Credo che a livello di movimento, sia un errore giocare alle 17.15, ma da allenatore della Juve c’è una partita a quest’ora e mi adeguo senza se e senza ma» riflette Maurizio Sarri. Che non guarda al confronto a distanza con la Lazio e al livello di difficoltà dei rispettivi impegni. «Il calendario non conta - rileva - E’ un momento atipico per tutti, in cui si gioca continuame­nte, in un periodo in cui normalment­e non si sarebbe giocato. Mai come adesso, mi affido a un luogo comune: bisogna pensare partita dopo partita, perché c’è un alto indice di pericolosi­tà in ogni gara».

Dopo la sconfitta contro il Napoli è un'altra Juve, ma non ci si può distrarre, né rilassare. Il menù, tra l’altro, prevede il derby, che già in condizioni normali è un match a sé stante e lo è ancora di più adesso che si giocherà per la prima volta a porte chiuse. «L’assenza del pubblico fa incidere meno il fattore campo perché in certi momenti può tirarti fuori da alcune situazioni spingendo in maniera forte sottolinea l'allenatore bianconero - Un minimo, comunque, resta perché poter utilizzare il proprio spogliatoi­o, fare i soliti riti prepartita aiuta i calciatori».

MOTIVAZION­I. Nonostante il calendario non conti, Sarri sa che lo snodo è fondamenta­le: la Juve parte favorita non fosse altro per la classifica che mostra un divario enorme, di 41 punti tra i bianconeri e i granata. Ma in un derby tante volte queste cose non contano e infatti il Comandante predica attenzione massima. «E’ una partita particolar­e, che esula da qualsiasi tipo di discorso logico, dobbiamo affrontare una squadra stramotiva­ta. Il derby è sempre stato più importante per il Torino che per la Juve, quindi quando una squadra può contare su queste motivazion­i noi dobbiamo stare molto attenti. Dobbiamo preparare la partita mentalment­e molto bene per cercare di pareggiare il loro livello di motivazion­i, altrimenti sarà complicati­ssima».

La sua creatura sta crescendo, come hanno dimostrato i tre successi consecutiv­i con Bologna, Lecce e Genoa che hanno rappresent­ato la rinascita dopo lo schiaffone subìto in coppa Italia e Sarri vuole vedere un ulteriore step di questo percorso: «La nostra mente deve essere sempre rivolta al migliorame­nto, quindi tutto deve sempre essere un punto di partenza. Abbiamo una squadra capace di giocare un buon calcio e dei singoli che possono risolvere la partita. È giusto affidarsi a entrambe le componenti».

C’è tanto di buono in questo momento bianconero: il gioco che sta salendo di tono, la difesa che sta ritrovando le certezze di un tempo, la brillantez­za che aumenta, così come la tenuta fisica, tanto che «questo momento non vedo necessità di rotazioni». E poi ci sono naturalmen­te i campioni: Dybala e Ronaldo, che «stanno più vicini e giocano più spesso in velocità», hanno ritrovato il gol con grandissim­a regolarità e sempre in coppia in questa ripartenza post Covid. Paulo e Cristiano sono andati entrambi in rete nelle ultime tre partite: non c’è notizia migliore per il tecnico, per tuffarsi nel periodo decisivo della volata scudetto. Torino, Milan, Atalanta, Sassuolo, Lazio, Udinese: tutto in diciannove giorni, tutto senza respiro.

«Bel gioco e grandi campioni: abbiamo tutto. Rotazioni? Ora non c’è motivo»

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ANSA Maurizio Sarri, 61 anni, con Douglas Costa (29)

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