Corriere dello Sport

INZAGHI: «LA LAZIO? HA GIÀ VINTO. O QUASI»

Il tecnico annuncia una prova d’orgoglio e si gode il +20 sulla Roma «Mancano 7 punti alla Champions, il nostro primo scudetto. Poi cercheremo di pensare alla Juve»

- Di Fabrizio Patania

Più 20 sulla Roma, quinta in classifica, con 9 partite da qui al traguardo di fine campionato. Mancano 7 punti alla certezza aritmetica, ma la Lazio potrebbe già brindare alla Champions. Un’impresa vera, tredici anni dopo la prima e unica partecipaz­ione sotto la gestione Lotito. Simone Inzaghi ora potrebbe rilassarsi e abbandonar­si senza reticenze al duello scudetto con la Juve, ma neppure ieri ha voluto pensarci e ha fatto bene per due motivi. Il primo è legato al valore dell’impresa, le illusioni e gli entusiasmi generati da una galoppata meraviglio­sa non dovrebbero aver cancellato l’obiettivo di partenza. Tutti sperano nella rincorsa, ma non sarebbe giusto restare delusi in caso di secondo posto. E’ già tanto, anzi tantissimo, braccare i bianconeri. La seconda ragione risale all’emergenza. Perché la Lazio avrebbe meritato di giocarsi le sue possibilit­à, in questa coda del campionato, senza troppi infortuni e con l’organico al completo o quasi. Sarri si può permettere di sganciare assi del livello di Higuain, Douglas Costa e Ramsey come ultimi cambi, invece dovrà continuare a guardarsi dall’inseguimen­to dai biancocele­sti, mai così feroci e motivati. Come aver già vinto tenendo vivo il campionato? «Penso di sì, manca poco al nostro primo scudetto, altri 7 punti e siamo in Champions per la matematica. Sono orgoglioso di questi ragazzi, vengono da una stagione straordina­ria, 68 punti in 29 giornate sono qualcosa di sensaziona­le. Sappiamo qual era il nostro scudetto e da dove siamo partiti. Cerchiamo di centrare la qualificaz­ione il più presto possibile e poi penseremo di partita in partita».

ATTESA. Si naviga a vista tra recuperi, infortuni e squalifich­e. Dopo il Milan resteranno solo altre quattro partite al confronto diretto dell’Allianz. Nessun affidament­o sul calendario, forse favorevole alla Lazio. «Questo non lo so, ci sono troppe variabili, le partite ravvicinat­e e gli orari difficili, ma vale per tutte le squadre, non solo per noi. Bisogna essere bravi a ragionare partita dopo partita. A parte i calendari, le insidie ci sono sempre». Questa mattina parlerà con Cataldi e Leiva, valutando per l’ultima volta le condizioni dei due centrocamp­isti. Il brasiliano è stato convocato per la panchina, si punta sul recupero dell’ex capitano della Primavera. Mancherann­o Caicedo e Immobile per squalifica. Inzaghi confida nello spirito, nella prova d’orgoglio della Lazio. «Dobbiamo vedere se Leiva e Cataldi possono aiutarci, hanno grandissim­a voglia e qualche problema, capiremo. Ma siamo abituati a vivere in emergenza. Qualsiasi modulo o uomo che dovessi scegliere, sono convinto che la squadra saprà tirare fuori un’ottima partita. Siamo rimasti in pochi, ma ho fiducia».

PIOLI E ZOFF. La Lazio si è esaltata e compattata nella sofferenza. Una dote in più. «L’abbiano dimostrato martedì a Torino, era la terza in 7 giorni e venivamo da una partita molto dispendios­a con la Fiorentina, ma siamo riusciti a superare una grandissim­a emergenza tirando fuori carattere, umiltà, spirito di sacrificio». Si troverà di fronte il Milan di Stefano Pioli, suo predecesso­re a Formello. Gli lasciò il posto all’inizio di aprile del 2016 dopo un derby perso male con la Roma. «Lo conosco bene, è un tecnico molto preparato e un’ottima persona, è stato un piacere parlare di calcio e averlo qui a Formello quando allenavo la Primavera. Ibra? Resta un top player. Vedremo se inizierà o entrerà in corsa, di sicuro sarà un osservato speciale». Sono passati più di quattro anni e tra poche settimane scavalcher­à Dino Zoff come primatista sulla panchina della Lazio. «E’ un dato che mi piace e che tra poco verrà battuto, significa qualcosa di importante, tanti anni condivisi con lo stesso gruppo di lavoro e di giocatori, a cui sono molto legato. Senza di loro, non ci sarebbero state coppe e questa marcia in campionato».

«Sono orgoglioso dei miei giocatori e ho fiducia: abituati all’emergenza»

«È stato un piacere conoscere Pioli qui alla Lazio. Ibra osservato speciale»

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La Lazio festeggia il gol decisivo di Parolo a Torino

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