Corriere dello Sport

TRE GIORNATE DA MILAN «SERVE IL MASSIMO»

Una sola vittoria (con la Roma) contro le prime sei: la settimana degli esami Oggi la Lazio, poi Juve e Napoli Pioli: «Possiamo comandare»

- Di Pietro Guadagno

Una settimana per stabilire il proprio destino. Una settimana per capire a quale traguardo ambire di qui alla fine del campionato. Da oggi a sabato prossimo, infatti, il Milan affronterà in succession­e Lazio. Juventus e Napoli. Attualment­e, i rossoneri sono settimi in classifica, quindi qualificat­i alla prossima Europa League, visto che la squadra partenopea, sesta, ha vinto la Coppa Italia. Solo un gradino sotto, però, c’è il Verona, da considerar­e il vero rivale a questo punto. Il Diavolo, però, vorrebbe alzare l’asticella e puntare al sorpasso sulla Roma, ora quinta a 5 lunghezze di distanza. Mettendosi dietro i gialloross­i, con cui esiste anche il vantaggio negli scontri diretti, Donnarumma e soci si guadagnere­bbero l’accesso diretto alla fase a gironi di Europa League.

CLASSIFICA CORTA. In questo senso, aiuta certamente il fatto che la banda di Fonseca sia in chiara rottura. Occorre, però, che Pioli riesca a tenere in strada la vettura rossonera per tutte e tre le prossima curve pericolose. Perdere terreno, infatti, compromett­erebbe la rincorsa alla Roma, ma, allo stesso tempo, potrebbe lanciare il Verona, che, sulla carta, ha un calendario appena più agevole: Brescia, Inter e Fiorentina. Volendo sintetizza­re, serve il Diavolo solido e attento visto contro il Lecce e la stessa Roma. E non quello che ha strappato solo all’ultimo il pareggio contro la Spal, ripetendo gli errori del passato. «Concentria­moci solo su una gara alla volta - si raccomanda Pioli - Dobbiamo ottenere il massimo. La classifica è corta davanti a noi, ma anche dietro. Non dobbiamo perdere energie mentali. Rispetto all’andata (quando la Lazio sbancò San Siro, ndr), siamo una squadra diversa. Sarà fondamenta­le rimanere compatti e lucidi, oltre a capire i momenti della partita. Loro si stanno giocando lo scudetto, ma mancherann­o due giocatori importanti come Caceido e Immobile. E anche noi abbiamo fiducia nei nostri mezzi».

ANDIAMO A COMANDARE. Per Pioli, sarà una gara particolar­e, visto che affronta un passato che gli ha lasciato bei ricordi. Ma ora è perfettame­nte calato nella realtà rossonera, anche se tutto lascia credere ad una separazion­e a fine stagione. La sua impronta, però, si vede e conquistar­e un posto in Europa League vorrebbe dire aver raggiunto l’obiettivo richiesto. Servono conferme, però. Perché quello sulla Roma è stato l’unico successo in stagione contro una delle prime 6. E subito dopo è arrivata la mezza doccia gelata con la Spal. «Abbiamo la mentalità per comandare la partita all’Olimpico. A Ferrara dovevamo segnare più gol, dobbiamo migliorare su questo. Le prossime partite sono difficili, sarà più complicato creare occasioni. Contro avversari più forti servirà più cinismo».

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LAPRESSE Stefano Pioli, 54 anni, da quest’anno al Milan

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