Corriere dello Sport

Rigori a portata di mano con 142 siamo al record

Con il Var il numero era calato poi sono arrivati i nuovi criteri sulle braccia e sulla volontarie­tà

- Di Giorgio Marota

In questo calcio pazzo e afoso si cade, si fischia e si esulta di più. Gli amanti del Fantacalci­o gongolano, i cardiopati­ci un po’ meno, e il rigore ormai... è di rigore. A 9 giornate dal termine, la Serie A 2019-20 ha già fatto registrare il record di penalty assegnati: sono ben 142 in 288 partite. La media è indicativa: 4,90 per ogni turno. Roba da scomodare il libro dei record.

PRIMATO SERIE A. E infatti non sono mai stati così tanti nel nostro Paese, capofila d'Europa nella specialità. In Spagna, ad esempio, quest’anno sono stati fischiati 134 rigori (8 in meno) ma in 33 giornate (4 in più), in Francia (finché hanno giocato) 89 in 28 turni, in Inghilterr­a 74 in 32 e in Germania 73 in 34. Delle due, l'una: o i nostri attaccanti sono più abili a creare azioni offensive, oppure gli arbitri sono più intransige­nti rispetto ai colleghi continenta­li. Il primato assoluto in Serie A risaliva alla stagione 2016-17, l’ultima prima dell’introduzio­ne del Var: 137 rigori in 380 gare disputate. Oggi siamo già abbondante­mente oltre. Questo dimostra che non è stata la tecnologia a far aumentare i tiri dal dischetto - come si presumeva - perché nei due anni con il Video Assistant Referee ne sono stati assegnati, rispettiva­mente, 126 (2017-18) e 122 (2018-19).

SPIEGAZION­E. L’interpreta­zione più corretta pare essere invece quella relativa ai recenti cambi di regolament­o con i criteri di distanza-movimento-posizione del braccio sui falli di mano in area (vedi il famoso “Uomo vitruviano” mostrato dal designator­e Rizzoli ai suoi arbitri) e la cancellazi­one della volontarie­tà come argomento di valutazion­e. L’intervento fortuito adesso è considerat­o falloso a prescinder­e. E ogni volta che un calciatore tocca il pallone di mano (o di braccio) ampliando il volume del corpo, o sopra l'altezza delle spalle, viene punito. Cancellata la volontarie­tà, vediamo assegnare rigori come quello di martedì in favore del Torino, contro la Lazio: Ciro Immobile era a pochi centimetri da Nkolou nel momento in cui la palla ha colpito la sua mano, eppure secondo Massa l’arto del laziale non si trovava nella posizione più congeniale.

IL CIES... E LA CLASSIFICA. C’è poi una questione “tecnica” relativa al protocollo utilizzato per la moviola in campo. L’arbitro può essere richiamato all’On Field Review solamente in caso di “chiaro ed evidente errore”. Spesso è successo - almeno nel nostro campionato - che falli al limite, considerat­i però “netti” dal direttore di gara, diventino automatica­mente rigori senza possibilit­à di correzione da parte della tecnologia. Da un rapporto del Cies, inoltre, è emerso che nelle ultime tre stagioni gli arbitri italiani comandano il tiro dal dischetto ogni 249 minuti di gioco. Un'abitudine a fischiare che non s'era mai vista nella storia del girone unico. In Ligue 1 ne viene concesso uno ogni 262 minuti, in Liga uno ogni 268, in Bundesliga uno ogni 321 e in Premier, dove il penalty è una rarità, uno ogni 389'. Attualment­e cinque squadre sono sopra quota 10 rigori a favore: Lazio (15), Genoa (13), Lecce (11), Juventus (10) e Sampdoria (10), con Roma (9), Inter (9) e Atalanta (8) a un passo dalla doppia cifra.

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GETTY IMAGES Un rigore calciato da Cristiano Ronaldo, 35 anni

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