Binotto: «È vero, non c’è stata un’offerta a Vettel Effetto della pandemia»
Questa è una storia da dimenticare, anche in fretta, ma prima bisogna provvedere a guardarci dentro, e fare chiarezza, per poter raggiungere una catarsi. Parliamo del corto circuito innescato giovedì da Sebastian Vettel nel primo momento in cui la Ferrari s’è trovata riunita su un campo di gara, dunque a riflettori appena accesi. Il tedesco ha spiegato che «da parte loro non c’è mai stata un’offerta sul tavolo, e sono rimasto sorpreso quando Mattia (Binotto, ndr) mi ha telefonato per dirmi che non c’era l’intenzione di continuare con me».
Una versione che collideva con la narrazione ferrarista di una serena separazione consensuale, pertanto era molto attesa la risposta di Binotto, che ieri ovviamente è stato oggetto di domande su questo punto. La risposte sono state inequivoche: «E’ vero, non gli abbiamo fatto un’offerta. Era anche vero quando dichiaravamo che avremmo discusso prima di tutto con lui del rinnovo, ma c’è stata una pandemia che ha cambiato il mondo, sono stati ridotti i budget, i nuovi regolamenti sono slittati dal 2021 al 2022, lo sviluppo delle macchine è stato congelato...»
CONTRADDIZIONI. A Roma si dice: l’ha buttata un po’ in caciara. E’ difficile sostenere che la Ferrari abbia cambiato idea, per la sua coppia di piloti, in conseguenza al coronavirus, o a regole tecniche e congelamenti. La questione del budget ci sta, però neanche è stata fatta a Vettel un’offerta che tenesse conto delle nuove disponibilità della squadra.
«Peraltro – ha argomentato Binotto sul tema della pandemia – il Mondiale non partiva e così Sebastian non ha avuto la possibilità di andare in pista e dimostrare quanto fosse motivato a continuare con noi. Normale che sia sorpreso, ovvio che non sia rimasto contento». Dunque Sebastian non era interlocutore privilegiato, ma un pilota sotto esame. La versione del team principal ha avuto un’involontaria interferenza con le parole di Carlos Sainz, il quale a Spielberg ha raccontato: «Per quanto sapessi in qualche modo di essere osservato, non ho mai pensato che la Ferrari mi guardasse con tanta attenzione! Mi ha fatto aprire gli occhi su quanto sia importante lottare anche per una dodicesima posizione che può sembrare insignificante. E’ stata comunque una piacevole sorpresa».
Parliamo comunque di forma, non di sostanza, sulla quale non ci sono dubbi: nel momento in cui si è investito a lungo termine su Charles Leclerc, rinunciare dal 2021 a Vettel con tutte le sue mostrine risalenti al passato, per un giovane forte e positivo come Sainz, è stato giustissimo. Si poteva farlo meglio, ecco. SEB INTOSSICATO. Rimane l’amarezza per l’annuncio ferrarista del divorzio, righe in cui Vettel commentava: «In questo sport per riuscire ad ottenere il massimo bisogna essere in perfetta sintonia ed io e la squadra abbiamo realizzato che non esiste più una volontà comune di proseguire insieme oltre la fine di questo campionato». Molto diverso da quel che poi ha dichiarato veramente al suo arrivo in circuito.
Dunque resta ora solo da vedere (neanche più da capire) come Vettel correrà quest’anno. Certo ieri non si sarà commosso più di tanto per il simpatico video in cui la squadra – a cominciare dallo stesso Binotto – s’impiccia con la pronuncia tedesca di “Buon compleanno”, in occasione dei suoi trentatré.
Il suo legittimo egoismo di pilota, oltre a spingerlo a stare davanti al compagno e mettersi in luce per un ingaggio da parte di una squadra di qualità, risulterà anche intossicato dal fatto che il tedesco si senta pesantemente scaricato. Di ciò potrebbe rivalersi. Come gli si potrà chiedere di aiutare il compagno e se del caso sacrificare qualche posizione, nell’interesse di una squadra da cui lui si sente tradito? Il suo «non lascerò passare facilmente Charles», suona ora come una nota sinistra.
Sainz: «La Ferrari mi osservava da tempo... Che bella sorpresa!»