Bianconero “geloso” delle imprese dell’Atalanta CARO GASPERINI, QUANDO TORNERAI ALLA “TUA” JUVE?
Caro Cucci, non mi soffermo sul rinnovo di Buffon-Chiellini, neppure sullo scambio Pjanic-Arthur, o sui “favori” arbitrali che sembrano ben supplire ad una panchina corta del parsimonioso Lotito che fanno arrabbiare l'americano Commisso sul VAR “de noantri”. Ma invece per fare i dovuti complimenti alla Dea e al suo profeta. Quel Gian Piero Gasperini di Grugliasco, cresciuto a pane e Juventus come calciatore, come allenatore e come uomo. Perché desidero chiederle questo spazio per Gasperini? L'ho visto da poco sfrecciare in SUV a piazza Solferino, qui a Torino, e mi sono chiesto: “Ma perché non torna alla Juve?”. L'attuale calcio del Gasp ricorda il primo anno di Conte alla Juve con un calcio arrembante e senza respiro; capace di “stritolare” gli avversari con una perenne spinta che lascia a bocca aperta e riempie di gioia per il divertimento. Con Gasp, Gomez diviene l'uomo ovunque, libero lui per primo di divertirsi perché sono sempre in 3 o 4 a coprire e a voler ripartire per tornare in fase di possesso e correre verso la porta avversaria. 82 gol realizzati in campionato e 7 successi consecutivi ma anche altri 2 in Coppa e senza nomi stellari, con gli ottimi Zapata, Muriel, Pasalic, Malinovskyi in un identità camaleontica che permette loro di scambiarsi i ruoli e lasciare Gomez a inventare la prossima sorpresa. Grande applauso a Gasp! Uomo Juve!! Anche se questo, per ora, è ancora solo un sogno fatto oggi a piazza Solferino...
UDINESE E SASSUOLO HANNO RIVELATO IL LASSISMO DEI MILIONARI
A Roma come a Firenze “americani” e tifosi traditi dai giocatori
Caro Cucci, dopo aver visto la Roma contro il Milan, nell'esprimere il mio totale disappunto, osservo che, ai ritmi di Pastore, potrebbe ancora giocare FRANCESCO TOTTI. Il secondo tempo è stato indecente e indegno di una squadra di serie A. Basta con gli alibi, per cortesia. Anacleto Benedetti, Roma - gmail.com
Eppoi Roma-Udinese!! Non sta a me, in questa sede, approfondire il disastro tecnico giallorosso, solo in parte provocato dalla bella prova dei friulani. Mi colpisce, piuttosto, l’aspetto umano e professionale della prestazione dei giocatori. Ho visto cose, l’altra sera, che gridano vendetta, errori stupidi, impegno assente, e proprio davanti a una squadra cui Gotti ha chiesto di esaltare le piccole grandi potenzialità di ciascuno. Quello che sta succedendo alla Roma l’ho visto nella partita della Fiorentina con il Sassuolo: giocatori indegni del generoso impegno di Commisso. A Roma si cerca di spiegare lo sprofondo con la bagarre societaria per colpa dell’Americano Pallotta che, malconsigliato, ha aperto la crisi più grave degli ultimi trent’anni; ma non credo che la Fiorentina stia soffrendo per deficienze dell’(italo)Americano Commisso secondo me non guidato con la giusta attenzione nei meandri del mercato. Mi chiedo, forse ingenuamente, se Chiesa è ancora un idolo viola. Sta di fatto che a Roma e a Firenze sarebbero opportuni duri interventi disciplinari, come succedeva un tempo, visto quel che guadagnano oggi i cosiddetti campioni del conto in banca. Apprezzabile in questo senso il duro intervento di Gattuso, giustamente offeso da una prestazione miserella del suo Napoli. Qualcuno mi ha detto che un tempo era facile essere severi con calciatori che guadagnavano bene rispetto all’operaio o all’impiegato, mentre rifarsela con i milionari d’oggi, gestiti da ricchi e potenti procuratori, è più difficile. Forse impossibile. Se così fosse è una resa vergognosa che per primi respingono i tifosi paganti, un popolo fedele oggi volgarmente tradito, a Roma come a Firenze, mentre questo “strano” campionato sta esaltando la voglia di battersi e di vincere non dico tanto delle Grandi, ma di squadre come il Sassuolo, il Verona, il Parma, la stessa inguaiatissima Spal.
I TIFOSI NERAZZURRI NON SE LA PASSANO BENE
E già pensano all’Inter 20/21
Caro Cucci, tra un bicchiere mezzo pieno e un bicchiere mezzo vuoto, noi sostenitori neroazzurri aspettiamo, pazienti, la vittoria di un trofeo dal lontano, ormai, 2011. Visto che le ambizioni dell'Inter di ottenere qualcosa sono ridotte al lumicino pure quest'anno (flebile speranza in un crollo della Juve in campionato e Coppa Europea meno nobile di scorta), sembra che per la prossima stagione si possa ammirare una squadra così fatta... Handanovic, Skriniar, De Vrij, Vertonghen (Bastoni), Hakimi, Brozovic, Tonali (Barella), Lukaku, Eriksen (Sensi), Martinez (Sanchez) Gosens (Young). Sulla carta mi sembra più che buona. Lei che ne pensa?
Auguri.
BASTA ESPERIMENTI, ECCO DYBALA E CR7 ESALTARE LA JUVE
Se Sarri si affida ai suoi campioni sì, può sognare anche la Champions
Caro Cucci, il frenetico susseguirsi di partite in questo atipico finale di campionato non deve mettere in secondo piano agli occhi dei dirigenti juventini le risultanze di una stagione difficile, anche se l'emorragia di “tituli” potrebbe essere fermata da uno scudetto, che se arriverà (e sottolineo se), sarà per demeriti altrui e per prodezze individuali. Questa stagione, che senza successi potrebbe essere ricordata come “annus horribilis”, è stata contraddittoria sia in sede di impostazione programmatica, che in sede di applicazione tecnica e tattica. Paratici e Sarri, pur nella legittima ambizione di dimostrare il proprio valore, si sono lasciati prendere dalla tentazione di smantellare il prezioso lavoro di Marotta, Conte ed Allegri, il primo con una rivoluzione totale sfumata solo per la benevolenza della dea Fortuna che ha evitato cessioni rovinose, il secondo perseguendo la integrale applicazione del suo credo. Se, e non è detto, verrà evitata l'onta da me a suo tempo paventata degli “zero tituli”, resta una stagione nella quale si è costruito ben poco per il futuro. Rimane un mistero il perché non sia stato rinforzato anche fisicamente un centrocampo che nel tempo aveva dato i maggiori problemi. Sono arrivati solo elementi con spiccate caratteristiche offensive come Rabiot e Ramsey, e in corso d'opera si è avuta la per me inspiegabile cessione di Emre Can, l'uomo di maggior nerbo specie in fase difensiva, che si è aggiunta all'ostracismo a Bernardeschi. Fortunatamente Federico è stato reintegrato nel suo ruolo sulla fascia destra avanzata. In campionato, la Juve è stata finora tenuta in piedi dalle prodezze dei suoi fuoriclasse, ma è pericoloso pensare che i miracoli possano diventare regola. Le partite si vincono anche e soprattutto coi golletti o gollonzi che dir si voglia, ma per segnarli è necessaria una efficace presenza in area di rigore con rifornimenti adeguati. Girando la palla sul perimetro dell'area si favoriscono le chiusure delle difese avversarie e non rimane che sperare in Cristiano e Dybala. Basteranno per lo scudetto? Per la Champions sicuramente no. Nella speranza di un futuro juventino migliore, chiudo con l'insegnamento di Seneca; «Quando le circostanze lo richiedono, non è disdicevole per il saggio cambiare opinione». a.m.i. - notariato.it ... O semplicemente aggiornarla. Se è vero che alla fine Sarri, primo ad aggiornarsi, ha sospeso gli esperimenti e ha deciso di affidarsi ai suoi uomini, alcuni dei quali indiscutibilmente campioni, è verissimo che potremo assistere a risultati straordinari anche in quel particolare torneo che si chiama Champions. Vale la pena ricordare che a causa del coronavirus l’Uefa ha deciso di trasformare la fase a eliminazione diretta dai quarti di finale in poi in una Final Eight dal 12 al 23 agosto 2020 con partite da disputare in un unico turno in campo neutro. La sede scelta è il Portogallo e le sette partite verranno disputate allo Stadio José Alvalade e allo Stadio da Luz di Lisbona. Naturalmente c’è già un ostacolo da superare, stasera: il Toro.
FINGONO DI SOFFRIRE POI RIMONTANO
Gli squadroni vincono senza sorprendere
Caro Cucci, assistiamo da parecchi anni in qua, e in particolare nell'ultimo scorcio dell'amato campionato di calcio, a rimonte delle “big” dopo un primo tempo così così o, quantomeno a squadroni che sbloccano le partite solo nella ripresa. Tutte queste sorprese stanno diventando sempre meno sorprendenti! Mauro Mai - Rieti , libero.it