Corriere dello Sport

IACHINI: 44 TIRI, 3 GOL MIRA NO, MA C’È GIOCO

«Finora poca precisione, grinta e punti. A Parma voglio perfezione» Commisso: «Scelgo io il tecnico della Fiorentina, non ho accordi»

- Di Francesca Bandinelli

Beppe Iachini, il tecnico della Fiorentina, riparte dai numeri: «Speravamo di ricomincia­re facendo più punti, li avremmo meritati: ci è mancata concretezz­a. Dispiace, ma guardiamo avanti. Nelle ultime tre gare abbiamo tirato in porta 44 volte, di cui 33 dall’area piccola: ora pensiamo a fare una prova importante contro il Parma». Il patron Rocco Commisso, invece, dagli Stati Uniti, dopo le tante voci sul mercato allenatori attorno al suo club, stoppa Daniele De Rossi: «Non ho mai avuto contatti con nessuno: tutti sanno che la decisione finale è sempre la mia. Noi siamo uniti e continuere­mo per la nostra strada, poi verrà il momento di tirare le somme e scegliere in vista della prossima stagione, ma in questo momento dobbiamo dare il nostro totale supporto al tecnico, allo staff e ai giocatori». Sono le due facce della medaglia di un caldo sabato estivo fiorentino, con i dirigenti viola rapidi a ergere una fortezza a difesa della squadra. Non è un caso che ieri, prima della partenza dei convocati per l’Emilia Romagna, il ds Pradè e il dg Barone abbiano parlato con il gruppo. E’ stata ribadita una volta di più la compattezz­a di tutto l’ambiente, guidato da «un leader come Iachini che è il nostro allenatore ed ha un contratto da rispettare», come ha precisato il dg prima di lasciare il centro sportivo. Che poi è la sacrosanta verità: Iachini, in queste settimane, non è mai stato a rischio esonero, pur essendo tutta da scrivere la sua riconferma (al di là del contratto con scadenza 2021), come spiegato più volte dallo stesso patron durante il lockdown. E di certo, il ko contro il Sassuolo non ha per niente aiutato.

Il tecnico marchigian­o, che oggi taglierà il traguardo delle 550 gare in carriera (211 vittorie e 159 pareggi), riparte della richiesta di compattezz­a fatta ai suoi uomini: «Servirà concretezz­a e determinaz­ione per incidere sulle gare - ha spiegato dal canale ufficiale del club -. I numeri dicono che stiamo costruendo tanto, dobbiamo però essere più bravi in fase realizzati­va. In queste ultime sfide ci si è messa di mezzo anche la sfortuna, penso ai tre pali colpiti e alla bravura dei portieri avversari, ma soprattutt­o è mancato l’ultimo passaggio. Abbiamo pagato a carissimo prezzo qualche errorino commesso, non riuscendo, di contro, a capitalizz­are quelli fatti da chi avevamo di fronte. Servirà una partita importante, andremo ad affrontare un avversario che si conosce da anni, con giocatori di qualità». L’offensiva da mettere in pratica è stata studiata nei dettagli: «Dovremo pensare ad attaccare, stando attenti a non lasciare spazi che possono diventare pericolosi­ssimi con certi tipi di avversari (vedi Gervinho, ndc). Servirà la partita perfetta sotto il profilo tattico. In questa corsa finale avremo bisogno di tutti e ciascuno dovrà dare il proprio contributo con testa libera e freschezza psicofisic­a. Sarà determinan­te valutare i recuperi, evitando in questo modo il rischio infortuni: è impensabil­e giocare sempre con gli stessi».

IACHINI SALVI LA VIOLA. Il patron, dopo il tam tam scatenato dall’ipotesi De Rossi (che la piazza, attraverso i sondaggi lanciati dai siti d'informazio­ne viola, avrebbe fatto intendere di non gradire, sfiorando percentual­i bulgare), ha subito messo in un angolo ogni sussurro: «Chi continua a far uscire mie scelte in un momento tanto delicato della stagione fa solo del male alla Fiorentina e ai suoi tifosi. Chi non ci vuole bene sta cercando di destabiliz­zare l’ambiente, ma noi siamo uniti. Oggi continuiam­o a pensare, come ribadito anche da Joe Barone, di chiudere la stagione nel miglior modo possibile, col massimo impegno da parte di tutti». Commisso ha spazzato via ogni residuo dubbio sulla possibile scelta già operata in vista della panchina viola del domani: ha parlato in prima persona, lasciando aperta la possibilit­à che del casting possano occuparsi i suoi dirigenti, ma intanto è stato categorico. La certezza è una, tocca a Iachini salvare la Fiorentina. Il prima possibile. Tutto il resto viene dopo.

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GETTY Beppe Iachini, 56 anni e Federico Chiesa, 22 anni, salgono le scale della tribuna. La Fiorentina deve iniziare a guardare in faccia la realtà: a cominciare da Parma

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