Corriere dello Sport

TORTU FRENA RE PRENOTA LA CORONA

Indicazion­i contrastan­ti dalla prima uscita stagionale Filippo 10”31: battuto nella sua gara. Su 100 e 200 impression­a il campione europeo dei 400

- Di Franco Fava

Dopo 250 giorni di assenza dalle gare, dalla finale mondiale di Doha (7°), falsa ripartenza per Filippo Tortu sulla pista di Rieti, non proprio amica stavolta dopo il 9”97 ventoso di un anno fa. Il 22enne finanziere brianzolo non riesce ad avvicinare la barriera dei 10” sui 100 e finisce addirittur­a battuto in finale dal quasi sconosciut­o ghanese Safo-Antwi, uno da 10”14 di personale: 10”29 contro 10”31 il responso cronometri­co in una giornata inizialmen­te penalizzat­a dalla pioggia che invece fa decollare le ambizione di Davide Re. L'altro finanziere ligure re europeo dei 400 nel 2019 mette a segno due impression­anti personali su 100 e 200 che in prospettiv­a fanno sognare per il giro di pista.

«E' andata male. Non mi aspettavo questo risultato, non lo sento mio - spiega Tortu, che non correva così lento all’esordio dal 2016 - Capitano giornate così, non tutti i tiri vanno a canestro. Ma non nascondo che sono deluso, se mi chiedete dove ho sbagliato non saprei dirlo: ora dovrò rivedere i video della gara».

Il recordman italiano con 9”99 non ne fa però un dramma e non cerca scuse: «Effetto del lungo lockdown? Direi di no, è solo che mi aspettavo di fare meglio: in questa stagione senza campionati il mio obiettivo resta sempre il cronometro. Ora è importante guardare avanti. Non voglio farne un dramma».

Più razionale il giudizio di papà-coach Salvino. Che, quando il figliolo è ancora alle prese con le interviste di rito a bordo pista, ha già rianalizza­to più volte sull'iphone la gara. «Ecco dove ha sbagliato: ha sbandato nei primi appoggi e si è rialzato buttando indietro le spalle, andando così a frenare la fase di accelerazi­one. E' lì che la gara è finita ancora prima di iniziare», è la severa analisi tecnica di Salvino.

Ottanta minuti prima della finale, Tortu aveva fatto l'esordio in batteria su una pista ancora bagnata dalla pioggia. Niente di eccezional­e, ma con 10”28 si imponeva tranquilla­mente sul 21enne Chituru Ali, che si confermava rivelazion­e di questo inizio stagione dopo il primato italiano promesse sui 150 di qualche giorno fa. Specialist­a degli ostacoli e un fisico alla Bolt (198 centimetri d'altezza), l'atleta del Cus Insubria Varese-Como, figlio di mamma nigeriana e papà ghanese, si migliorava di quasi un secondo con 10”41, per poi ripetersi in finale con 10”44 proprio sulla scia di Tortu.

Da domani i Tortu si trasferira­nno in Sardegna, nella terra degli avi, per preparare la seconda uscita, il 16 luglio al meeting di Savona. E' probabile che fino ad allora si parlerà poco di ambizioni cronometri­che, che in questa fase di lento risveglio agonistico possono portare fuori strada.

RE SUPER. La prima riunione nazionale del dopo lockdown, che ha richiamato al Guidobaldi della Sabina un paio di centinaio di spettatori e addetti e altrettant­i atleti, ha mandato in orbita Davide Re, che ha fatto di Rieti la sua residenza nella scuderia di Chiara Milardi, l'allenatric­e che fa parlare di sé in Europa. Il primatista italiano dei 400 con 44”77, si imponeva nella seconda batteria dei 100 in uno strabilian­te 10”41, in netto progresso sul personale di 10”94. Mezz’ora dopo l'ex maestro di sci si velocizzav­a anche sui 200 con un altrettant­o roboante 20”69: ben 21/100 di migliorame­nto sul personale di 20”90 che aveva siglato solo la scorsa estate. Poi però Re non se l'è sentita, giustament­e, di correre anche la finale dei 100. «E' stata la mia allenatric­e a vietarmelo e poi non ne avrei avuto il tempo perché quando sono partiti ero ancora alle prese con le pratiche del dopo 200 - racconta lo specialist­a del giro di pista che lo scorso autunno mancò la finale iridata per un solo centesimo - Questi migliorame­nti mi convincono che posso migliorare ancora il record dei 400, gara che correrò a Savona tra meno di due settimane».

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Davide scende a 10”41 e 20”69 «Tra due settimane proverò il mio 400»

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