Corriere dello Sport

IL NAPOLI DA ANCELOTTI A GATTUSO? VINCONO PIÙ I SERGENTI DI FERRO CHE I GENERALI

Atalanta più forte, diamo fiducia al gruppo senza pretendere continui miracoli

- Gianni Basi, gmail.com

Caro Cucci, è bastata la prima sconfitta, dopo una striscia di risultati ottimi con l’apice della vittoria della Coppa Italia, per fare già polemiche nell’ambiente Napoli e non mi riferisco a società e allenatore. Analisi oggettiva e perfetta di Gattuso della sconfitta con l’Atalanta: grossi meriti alla Dea e a Gasperini che «fa un calcio che pochi sanno fare, che da qualche anno sta in alto con merito con i suoi calciatori. Ieri però la partita l’avevamo in mano noi. Prima del gol avevamo concesso solo un tiro dalla distanza. Nient’altro. I gol ce li siamo fatti noi. Facciamo fatica a rialzarci e cerchiamo alibi, dobbiamo pensare a fare le cose giuste come abbiamo fatto per molto tempo». Nelle analisi post gara già qualche suo collega «napoletano» ha trasmesso il dubbio che ha insinuato la quasi certezza: «È colpa di Osimhen .... ». Sì, la venuta in tempo di mercato visto che il campionato francese è terminato, dell’astro nascente nigeriano in procinto di passare al Napoli ha destabiliz­zato alcuni componenti dello spogliatoi­o. Il fatto che dopo 3 mesi di lockdown in una ventina di giorni son state fatte 5 gare tra cui una finale di Coppa e che è naturale che qualche atleta fondamenta­le per il gruppo abbiamo potuto accusare un calo fisiologic­o è di secondaria importanza. Allora siamo punto e da capo? Siamo ritornati al 5 novembre scorso? Ma erano i calciatori del Napoli, per carità bravi ragazzi e bravi atleti ma un po’ fanciulles­chi o era Ancelotti colpevole di non essersi inoltrato a fondo nell’ambiente partenopeo? Il totem che non aveva saputo gestire la situazione: via Ancelotti e di corsa. È arrivato Gattuso, empatico naturale, ha dato la svolta giusta, i ragazzi sono stati presi per il verso giusto e son venuti i risultati. Vincitori della Coppa Italia. Dopo 4 anni di gioco spumeggian­te purtroppo senza trofei. Finalmente, viva Gattuso. Ripeto è bastata la sconfitta, che ci sta, con quest’Atalanta meraviglio­sa per insinuare il seme della labile profession­alità dei calciatori napoletani? Di conseguenz­a, in maniera subdola la non capacità di percepire determinat­i segnali dello spogliatoi­o da parte dell’allenatore. Ma come pure lui? Anche Ringhio? Ancelotti o Gattuso o Allegri (?)

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