IL DERBY ALLA JUVE E SARRI VOLA A PIÙ 7
All’Allianz Stadium il largo successo sul Torino vale doppio. Unico neo: due gialli Dybala-De Ligt, niente Milan Assolo-show della Joya poi Cuadrado Belotti (rigore) accorcia ma CR7 segna il suo primo calcio da fermo juventino Chiude Djidji (autogol). La
La Juve, a modo suo. Segnando altri 4 gol, con l’immancabile doppia firma di Dybala e Ronaldo, elevando il monumento di Buffon in cima alle presenze della storia della Serie A, lasciando ben poco agli avversari, anche se avevano le maglie granata, impadronendosi della partita fin dall’inizio e dominandola in alcuni settori, come quello di fascia destra. E trovandosi nella notte a +7 sulla Lazio, travolta dal Milan all’Olimpico. Dalla ripresa del campionato la Juve invece le ha vinte tutte, 4 su 4, con 13 reti, se ci mettiamo anche il pre-virus è arrivata a 9 successi di fila e non si notano cedimenti come nel recente passato.
LA RINUNCIA DEL TORO. La soluzione iniziale si chiama sempre Dybala. Come a Genova, Cuadrado gli ha appoggiato una palla semplice e lui l’ha trasformata in una pepita d’oro. Nemmeno tre minuti di derby, la Juve lo aveva già vinto. O forse il Torino lo aveva già perso prima, con le rinunce di Longo: se hai Ansaldi come terzino sinistro e lo togli per schierare Ola Aina, se hai Nkolou in mezzo alla difesa e lo metti fuori contro Dybala e Ronaldo per far giocare Lyanco non sono oggettivamente buone idee. Ola Aina è stato l’avversario ideale per Cuadrado: il colombiano c’è passato sopra. Lyanco ancora meglio: sullo slalom di Dybala è entrato in scivolata in area ed è finito col sedere per terra, sul dribbling di Cuadrado si è opposto tremando, anche perché Ola Aina, anziché andare in suo aiuto raddoppiando la marcatura, è fuggito in mezzo all’area.
QUEL FENOMENO DI DYBALA. La Juve ha iniziato aggredendo il Toro, con il solito Bentancur e con un Rabiot un po’ più dentro il gioco. Gli stessi timidi miglioramenti di Pjanic intravisti a Marassi sono apparsi più evidenti. Il resto della scena era di Dybala, che ha segnato a passo di danza (via Lyanco, via Izzo) e che ha toccato il punto più alto della sua tecnica col controllo e il tocco al volo per Ronaldo nell’azione del raddoppio. Il Torino ha impiegato un po’ di tempo per infastidire Buffon. C’è riuscito Verdi con una conclusione intorno alla mezz’ora, respinta dall’uomo del record. Proprio Verdi era il giocatore su cui il Toro riponeva le sue speranze, era il granata più incisivo, più intraprendente e sarà il primo a uscire. Mah.
I LAMENTI DI CR7. Dybala giganteggiava, Cuadrado era debordante, alla Juve mancavano la precisione di Bernardeschi (tante iniziative mai concluse a dovere) e soprattutto l’apporto di Ronaldo. Che sul finire del primo tempo è andato a lamentarsi con Sarri perché, a suo dire, non era servito e riverito con la palla sul vassoio d’argento. Sarebbe stato giusto il contrario, ovvero che fosse Sarri a lamentarsi con Ronaldo perché era fuori partita, lento e approssimativo. Sull’ultima azione del primo tempo è arrivato il rigore a favore del Toro per un fallo di mano di De Ligt. Belotti ha battuto Buffon.
E POI IL RISCATTO... La squadra di Longo ha iniziato bene la ripresa, la Juve sembrava un po’ meno certa del suo gioco. Forse è stata la stanchezza o forse la nuova aggressività dei granata a suggerire a Sarri di togliere Pjanic dopo appena 4' per far entrare Matuidi. Bentancur si è riappropriato del suo ruolo futuro, quello di centrale. La partita si è definitivamente chiusa con un altro errore di Ola Aina che ha allargato il braccio, poco oltre la sua area (proprio l’ideale, con CR7 nei paraggi...) per respingere un tiro di Danilo. Ronaldo ha piazzato il pallone e dopo 42 tentativi andati a vuoto ha segnato il suo primo gol su punizione con la maglia della Juventus. Mancava mezz’ora, il Toro ogni tanto ci provava, ma quando Longo ha tolto Verdi si è capi
to che andava bene ai granata perdere anche questo derby. Gli ultimi cambi si sono trasformati nell’ultima condanna per l’allenatore e la squadra granata. E’ entrato Djidji che, senza alcuna pressione, in piena freschezza, ha deviato nella sua rete un cross di Douglas Costa. Ora per la Juve c’è il Milan: a S.Siro Sarri dovrà fare a meno dei diffidati Dybala (ammonito per una simulazione particolarmente censurabile) e De Ligt (giallo in occasione del rigore granata).