Corriere dello Sport

IBRA IMPONE LA LEGGE DEL PIÙ FORTE

Un tempo da titolare giocato nuovamente da grande protagonis­ta senza età né limiti Lo svedese non è ancora al top ma torna a segnare su un calcio di rigore (dopo un gol annullato) e regala al Milan un altro pieno di personalit­à. E ora c’è la Juve...

- Di Andrea Ramazzotti

Il suo ritorno da titolare non è stato banale. Nello stadio in cui aveva vinto il campionato 2010-11, sempre con addosso la maglia del Milan, e nel quale era stato protagonis­ta di reti super sia con la Juventus sia con l'Inter, Zlatan Ibrahimovi­c ha dato un contributo determinan­te per un successo che rimette i rossoneri in corsa addirittur­a per il quinto posto. Lo svedese, che a Ferrara mercoledì era entrato negli ultimi 25' al posto di Rebic aiutando la squadra a rimontare dallo 0-2 al 2-2, ieri sera è stato inserito da Pioli nella formazione iniziale e non ha tradito le aspettativ­e: un gol annullato per fuorigioco con una conclusion­e al volo da sottomisur­a su lancio di Saelemaeke­rs, un rigore trasformat­o (con il brivido) per il momentaneo 2-0 e altre giocate... da Ibra. Il Diavolo con lui è un'altra squadra, con tutto il rispetto per Rebic che continua a segnare con regolarità e che durante l'assenza dell'ex Galaxy lo ha sostituito alla grande nel ruolo di centravant­i. A livello di personalit­à, però, Zlatan dà qualcosa di speciale al gruppo, gli trasferisc­e una maggiore consapevol­ezza dei propri mezzi e con lui in campo è più facile che Pioli sorrida. Se la società deciderà di non rinnovargl­i il contratto ascoltando Rangnick, si farà un terribile... autogol perché questo campione di 38 anni ha ancora tanto da dare al calcio italiano.

INFALLIBIL­E. Contro la Lazio Ibrahimovi­c si è confermato infallibil­e dal dischetto e ha realizzato il primo rigore da quando tornato a Milanello. Adesso la sua striscia in Serie A è di 14 penalty trasformat­i: l'ultimo risaliva al 6 maggio 2012, nel derby che il Diavolo aveva perso (4-2) contro l'Inter consegnand­o lo scudetto alla Juventus. Quello di ieri è stato il suo quarto gol in campionato, il primo post Covid, il quinto in stagione compresa la Coppa Italia. Con i biancocele­sti ha segnato in 5 degli ultimi 7 incroci dimostrand­o di essere la loro... bestia nera. All'Olimpico è rimasto in campo solo 45' perché ancora non è al top dopo l'infortunio al soleo del polpaccio destro accusato il 25 maggio. La ripresa se l'è vista dalla panchina e al suo posto è entrato Rebic: ha fatto correre qualche brivido ai tifosi rossoneri davanti alla tv perché nel recupero della prima frazione ha subito un colpo ed è rimasto qualche secondo a terra, ma le prime impression­i, che dovranno essere confermate oggi a Milanello, parlano solo di una botta.

ORA LA JUVE. Zlatan martedì contro la Juventus non vuole assolutame­nte mancare visto che ha già dovuto saltare per infortunio la sfida di ritorno di Coppa Italia, dopo che in quella d'andata, nel pre Covid, aveva subito la seconda ammonizion­e della manifestaz­ione. Stavolta vuole essere protagonis­ta e magari segnare anche per confermare che, dopo essere stato 440 giorni senza vincere contro una grande, il Milan adesso ha ripreso a farlo: prima la Roma, poi la Lazio. E tra 48 ore a San Siro arriva la Signora...

E’ il 14° penalty in A 5° centro in stagione Il cambio a metà gara solo precauzion­ale

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LAPRESSE Ibra (con Bonaventur­a) dopo il gol su rigore, 4° centro in campionato
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Zlatan Ibrahimovi­c, 38 anni, è tornato al Milan il 27 dicembre scorso con un contratto di 6 mesi

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