Corriere dello Sport

JUWARA DA FAVOLA «UN SOGNO»

Sbarcò col barcone, ha sbancato San Siro «Il più bel giorno della mia vita» Barrow: «Mi tengo la sua maglia»

- Di Dario Cervellati

Dall'arrivo in Italia con il barcone alla rete nel tempio deserto di San Siro. Quattro anni dopo quello sbarco a Messina Juwara ha vissuto la sua giornata da favola. «È il mio primo gol in Serie A, sono davvero contento. Lo dedico alla mia famiglia, al mio procurator­e e a tutti quelli che mi hanno aiutato a crescere in questi anni». Dopo Traoré ed Esposito è il più giovane ad aver segnato in questa stagione in serie A. Al triplice fischio Barrow è subito corso a chiedere al compagno la maglietta numero 26. L'ha indossata e sfoggiata con orgoglio per tutto il campo. «Ora la tengo stretta e me la porto a casa». Il giovane Juwara è riuscito con un gol, tanta corsa e generosità, a dare la spinta decisiva ai compagni per compiere la rimonta sull'Inter. E Barrow, l'autore dell'altra rete rossoblù, lo sente un po’ come un fratello minore da far crescere. «Sai com’è, da dove veniamo noi, il Gambia, se uno è più grande - racconta Barrow- l'altro lo segue». Barrow è nato nel novembre del 1998, Juwara nel dicembre del 2001. A separarli poco più di tre anni, ma Barrow ha già un'esperienza in serie A che può trasmetter­e al più piccolino. Che a Milano contro l'Inter ha vissuto una giornata da gigante.

GIOIA. «Questo giorno me lo ricorderò per tutta la vita: è stato un grande sogno» ammette Juwara con un sorriso grande come il mondo. All'inizio del secondo tempo Mihajlovic stava pensando di far entrare Svanberg al posto di Orsolini. Per dare un po' di riposo all'esterno azzurro. Il giovane della Primavera rossoblù aveva fiutato l'aria e non si aspettava nemmeno di mettere piede in campo. «Non pensavo proprio di entrare contro l'Inter e ringrazio il mister per l'opportunit­à che mi ha dato». Ma Juwara è uno che non si risparmia mai neanche in allenament­o. Ed è attento al fisico. A Casteldebo­le, che raggiunge in monopattin­o, per tenersi leggero magia sempre spaghetti con pomodoro e petto di pollo. E Sinisa è un allenatore che non ha paura a lanciare i giovani. Ed infatti lo ha anche fatto esordire da titolare in Coppa Italia. «Io ho 18 anni e mi ha regalato davvero un sogno». Ma allo stesso tempo è un allenatore che vuole che le sue squadra non abbiamo paura di niente. «Sappiamo com’è lui. Vuole sempre che giochiamo senza paura, senza problemi. All'intervallo ci ha detto: se facciamo gol vinciamo la partita». Un modo per infondere coraggio al suo Bologna che nei primi 2025 minuti aveva sofferto troppo l'avversario, ma che nella ripresa con il contributo anche di Juwara ha compiuto l'impresa conquistan­do tre bei punti. A 18 anni appena compiuti ha firmato un contratto triennale fino al 2022, ma con il Bologna sta già discutendo, con soddisfazi­one di entrambe le parti, per trasformar­lo in un quinquenna­le.

GOLEADOR. Musa alla seconda. Insieme a Barrow, con cui oltre ad un bel rapporto di amicizia condivide il nome, ha regalato la vittoria in rimonta al Bologna. «Da bambino tifavo Chelsea: il mio idolo è Hazard, ma anche Musa Barrow». Uno che al Bologna è davvero esploso. Da gennaio, da quando è arrivato dell'Atalanta ha già segnato 6 gol, 3 consecutiv­i nelle ultime tre giornate dopo la ripartenza della serie A. È l'arma in più del Bologna post lockdown. Ma l'allenatore gli chiede sempre di più. «Mihajlovic ogni settimana mi marca stretto. Mi viene addosso e mi dice Musa devi fare di più. Giorno dopo giorno mi dice che devo migliorare, mi dice di fare questo, e di fare quello, e io cerco di trasmetter­e quello che mi dice il mister anche ai giocatori più giovani». A Bologna si corre tanto «A Bergamo con Gasperini abbiamo corso, ma anche qui, cerchiamo di fare quello che chiede il mister». Un mister che non accetta cali di concentraz­ione.

«Mihajlovic è un allenatore che pretende sempre l'atteggiame­nto giusto. Come avete sentito voi durante la partita mi ha urlato che se avessi perso un’altra palla mi avrebbe buttato fuori dal campo. Noi sappiamo di dover giocare sempre senza paura. Cerchiamo di migliorare giorno dopo giorno. Lui è una brava persona, come allenatore, e io sono molto contento di fare parte di questo gruppo», racconta. Nel Bologna si è subito inserito alla grande. Oltre ai gol realizzati il talento gambiano ha fornito anche assist. Ed i compagni lo apprezzano. Dalla panchina Orsolini gli è subito corso in contro e insieme hanno festeggiat­o la rete. Segno che i compagni sono molto uniti.

Barrow era l’idolo del più giovane: dividono il nome e il passaporto

L’ex atalantino al terzo gol di fila: «Mihajlovic chiede sempre di più»

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SCHICCHI Musa Juwara festeggiat­o da Musa Barrow: sono loro i protagonis­ti del grande colpo a San Siro

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