«LAZIO, SEI FORTE CREDICI ANCORA»
Il diesse Tare ha consolato e caricato la squadra dopo la sconfitta con il Milan: «Su con il morale Pensiamo al Lecce, siete da ammirare, non è finita»
Ivolti più delle parole. Occhi pieni di mestizia, muscoli indolenziti, soldati feriti, malconci o rattoppati, l’umore a terra. E’ la foto dello spogliatoio della Lazio nel post-Milan, facile da immaginare fino all’arrivo di Lotito e Tare. Il presidente e il diesse hanno rincuorato i giocatori, li hanno “rialzati”. Le immagini hanno anche le voci. Lotito ha dispensato pacche sulle spalle, ma ha lasciato che fosse Tare a rivolgersi al gruppo. Il diesse ha usato parole di ringraziamento e incitamento : «Siete forti, siete stati grandi, adesso non abbattiamoci, pensiamo a Lecce, giochiamo tra poche ore. Siete stanchi, riposate e ripartiamo subito. Avete dato tutto, su con il morale, non è ancora finita». L’intervento è servito per ribadire alla squadra ammirazione, per frenare lo scoramento in cui è stato facile cadere leggendo la classifica: Juve a più 7, ma l’Inter è rimasta a meno 4. Lotito e Tare non si sono arresi, nessuno lo ha fatto nella Lazio. E per lanciare un messaggio di fiducia e continuità, dopo la partita con il Lecce il presidente potrebbe convocare Inzaghi per iniziare a discutere del rinnovo, finora non si sono mai incontrati. I prossimi giorni chiariranno le mosse.
IL GRUPPO. Le parole di Inzaghi, pronunciate a caldo, valgono come promessa: «Non molleremo niente». E’ il messaggio rimbalzato dall’Olimpico, raccolto dai giocatori sui social. Sabato, nello spogliatoio, erano presenti anche il capitano Lulic, grande assente da febbraio, gli squalificati Immobile e Caicedo, l’infortunato Luiz Felipe. Sono tra i nomi mancanti, le loro indispinibilità sono state pesanti, evidenziano gran parte dei problemi che hanno condizionato la Lazio nelle quattro partite post-lockdown, non va dimenticata l’assenza di Marusic (alle prese con il quarto infortunio muscolare). In tanti sono ruzzolati al tappeto come birilli in un bowling e per Inzaghi non è stato facile allestire formazioni rigenerate. Sabato ha dovuto schierare Leiva, rischiandolo per 45 minuti. Non ha potuto contare su Cataldi, alle prese con un brutto infortunio ad una caviglia. Il giorno dopo la fuga della Juve si sono registrati tanti messaggi di riscossa. Immobile ha celebrato i compagni, ha sofferto in tribuna: «Sempre orgoglioso di voi, a testa altissima. Forza Lazio». Luis Alberto ha scelto un messaggio sentimentale: «Una famiglia, nel bene e nel male». Patric ha urlato «non molleremo». Adekanye ha rivolto un invito bellicoso: «Continuiamo a lottare, ragazzi».
INZAGHI. Domani si rigiocherà a Lecce, oggi si partirà per la Puglia. L’allenamento di ieri è stato svolto solo con Bastos, Vavro, Armini, Jorge Silva, Djavan Anderson, André Anderson, Falbo, Immobile e Caicedo
più i portieri Proto, Guerrieri e Alia. Sono i giocatori rimasti in panchina sabato, utilizzati nel secondo tempo o non utilizzati. Solo la seduta di oggi sarà utile per preparare la trasferta pugliese. Inzaghi ha perso Correa, spera di poter utilizzare Milinkovic, dovrà chiedere un sacrificio all’ammaccato e fiaccato Leiva. La super Lazio deve raccogliere le energie rimaste, deve restare in corsa in questa settimana che prevede Milan-Juve e Juve-Atalanta. La banda di Inzaghi non si è mai arresa, si è sempre rialzata con orgoglio, ha lottato contro le superpotenze e continuerà a farlo. La sua stagione, al di là di come finirà la corsa scudetto, è da medaglia d’oro. Non è tempo per rassegnarsi, la storia della Lazio è fatta di missioni impossibili, di imprese memorabili. Centrate recitando le parole di un inno ad hoc: «Non mollare mai».