Corriere dello Sport

IL CAGLIARI C’È MA GASP CORRE

Giochi fatti in meno di mezz’ora, decisivo Muriel su calcio di rigore I rossoblù (in 10) non recuperano: Zenga ko dopo due successi di fila

- di Giuseppe Amisani

Per capacità di sofferenza e generosità avrebbe forse meritato il pari nel disperato forcing finale ma alla fine il Cagliari è uscito sconfitto di misura dalla Sardegna Arena contro un Atalanta che si è potuta permettere il lusso di tenere a riposo parecchi dei suoi uomini di punta, tra i quali Gomez, Ilicic e Zapata. A fare la differenza, infatti, è stato proprio il divario tra le due rose a confronto visto che i rossoblù, incerottat­i, stanchi e contati, hanno cercato di tenere testa ai bergamasch­i che sono da subito sembrati più in palla ma che alla fine hanno messo le mani sui tre punti in palio solo grazie ad un calcio di rigore concesso per una ingenuità del giovane difensore isolano Carboni, classe 1991.

EPISODIO CHIAVE. Difficile trovare un errore di Walter Zenga che le ha provate tutte, con un Cagliari che è partito con il 3-5-2 per poi passare, dopo il rosso a Carboni, ad un 4-3-2 e infine chiudere la gara con uno spregiudic­ato 4-13-1 dopo la girandola dei cambi. E alla fine, a decidere la gara, è stato il calcio dagli undici metri di Muriel che al 27’ del primo tempo ha gettato le basi per il successo atalantino. Ingenuo, nell’occasione, il giovane difensore cagliarita­no che, già ammonito per un intervento duro su Pasalic dopo appena cinque minuti di gioco, si è fatto sorprender­e da un lungo lancio di De Roon che ha liberato in piena area Malinovsky. Carboni ha perso l’uomo e lo ha placcato proprio quando il nerazzurro si preparava a concludere verso Cragno. Inevitabil­e il secondo cartellino giallo e il conseguent­e rosso che ha lasciato il Cagliari in dieci poco prima che Muriel segnasse il gol partita.

RECRIMINAZ­IONI. Prima e dopo, tanta Atalanta (che ha colpito un palo per tempo, prima con Muriel e poi con Hateboer) e poco Cagliari con i rossoblù che, però, non solo hanno avuto il merito di restare in partita fino al triplice fischio finale, ma che avevano trovato il gol del vantaggio con il solito Simeone. L’attaccante argentino, infatti, dopo appena dodici minuti di gioco, ha centrato l’angolo alla sinistra di Sportiello con un destro a giro imparabile, ma con l’ausilio del Var, il signor La Penna ha annullato, come da regolament­o, per un precedente tocco di mano dello stesso Cholito, che poi era stato liberato al limite da Nainggolan. Gol annullato e colpo rimasto in canna ad un Cagliari che ha fatto i conti soprattutt­o con la fatica e con la grande capacità di palleggio dell’Atalanta Gli ospiti, però, non avendo trovato il raddoppio anche per le parate di un Cragno sempre attento, hanno avuto il piccolo demerito di aver tenute vive le speranze del Cagliari. E i padroni di casa avrebbero potuto trovare, a ridosso della chiusura della gara, il gol del pari, prima con Joao Pedro che al novantesim­o stava per sfruttare un retropassa­ggio corto di Tameze, e poi con Nandez, il cui esterno destro in contropied­e, al primo di recupero, è stato deviato in angolo con qualche affanno dal recupero dei difensori nerazzurri. Amarezza e delusione sul fronte rossoblù mentre l’Atalanta dei record continua a stupire con l’ottavo successo consecutiv­o e con la quinta vittoria in trasferta che consente di arrivare ad un solo punto dall’Inter terza in classifica.

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GETTY Nahitan Nandez (24), inseguito da Timothy Castagne (24)
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