Corriere dello Sport

DOPPIO PULGAR L’HA VINTA IACHINI

Due rigori del cileno (sul secondo al Var è un parto) danno la vittoria alla Fiorentina, ma viene premiato il coraggio del tecnico che esclude Chiesa e Castrovill­i

- Di Alberto Polverosi

Se la sono giocata ai rigori, anzi, al Var, ma alla fine ha vinto (per due rigori a uno) chi ha meritato di più, giocato di più, costruito di più. Ha vinto la Fiorentina di Giuseppe Iachini, nel senso che la squadra di ieri era proprio sua, una sua invenzione con esclusioni pesanti, quelle di Chiesa e Castrovill­i usciti a pezzi dalla sconfitta col Sassuolo. Beppe ha messo dentro Igor, Venuti, Benassi, Cutrone e dopo aver ribaltato la sua squadra (che ha risposto con gioco, idee, forza e organizzaz­ione) ha ribaltato anche quella di D’Aversa.

FUORI PARTITA. Il Parma non c’era, la Fiorentina se n’è accorta subito e ne ha approfitta­to. Nemmeno di questi tempi umidi e afosi si era vista finora una squadra così assente per un tempo intero. Non aveva ritmo, tenuta, rapidità, sembrava che il Parma non avesse nemmeno troppa voglia di giocare nel suo bollente catino. Non si è visto mai Gervinho, che Venuti ha quasi ignorato facendo, lui sì, l’ala d’attacco con 45 minuti sorprenden­ti. Non c’è stata un’idea di Brugman, che Pulgar poteva controllar­e anche solo con un’occhiata, non uno scatto di Kucka e Krunic. Davvero molto strano un atteggiame­nto del genere e decisament­e colpevole.

DOPPIETTA DI RIGORE. La Fiorentina si è impadronit­a del gioco con eccessiva facilità, all’inizio perfino sorpresa da un avversario che rendeva il suo pomeriggio così agevole. Poi, con cattiveria, ha colpito. Due rigori, il primo netto, il secondo altrettant­o ma solo per le assurde regole di oggi: chi ha inventato quella dei falli di mano sempre da punire in area da rigore probabilme­nte non ha mai giocato a calcio e di partite ne ha viste poche. Ma queste sono consideraz­ioni, i dati del primo tempo erano oggettivam­ente a favore dei viola: 54 per cento di possesso palla della Fiorentina, una traversa di Venuti e i due rigori, per Terraccian­o, il sostituto di Dragowski, nemmeno una parata.

VIOLA OK. Il ribaltone di Iachini aveva partorito una squadra più atletica, più solida, più portata a una gara muscolare. Rispetto al Parma, che rinunciava al pressing alto, la Fiorentina ha aumentato leggerment­e il ritmo e soprattutt­o la velocità nella parte finale dell’azione. Ha scelto la fascia destra per portare i suoi pericoli, con Venuti, protetto da Benassi e sostenuto da Milenkovic che spesso usciva dalla linea difensiva per dare forza all’azione. Venuti ha mandato al manicomio Gagliolo. Gli è scappato alla sua sinistra quando ha centrato la traversa, poi alla sua destra quando il nazionale svedese lo ha buttato giù provocando il primo rigore. Pulgar non ha sbagliato né quello, né il secondo, arrivato dopo la chiamata di Doveri al Var: su una punizione di Dalbert, Pezzella dal secondo palo ha rimesso di testa la palla al centro deviata con un braccio largo (ma a mezzo metro dal viola) di Darmian. Il Parma, che aveva avuto un cenno di reazione dopo lo 0-1 (colpo di testa finito fuori di Gagliolo dopo un cross di Kulusevski), ha incassato il raddoppio come se niente fosse. Come detto, non c’era.

IL TERZO RIGORE. Dopo 4' del secondo tempo, la squadra di D’Aversa ha accorciato col terzo rigore della serata (anche questo rintraccia­to in area viola dal Var) per un braccio largo di Pezzella sulla faccia di Kucka. Lo ha battuto Kucka e sul 2-1, con 40' più recupero da giocare, abbiamo pensato a un ritorno del Parma. Pensiero sbagliato. D’Aversa aveva tolto il leggero Karamoh per mettere in campo i centimetri e i chili di Cornelius ma Pezzella, come aveva tolto dalla gara il francesino, così ha cancellato il danesone. Il Parma ha fatto qualche passo avanti, ma le azioni migliori e le occasioni davvero clamorose sono state della Fiorentina, soprattutt­o con i cambi di Iachini. Un attacco micidiale iniziato da Castrovill­i, rifinito da Chiesa e concluso da Cutrone (parata decisiva di Sepe) è stato il momento più bello della gara. Poi Castrovill­i, Chiesa e Sottil hanno avuto altre tre possibilit­à per chiudere la partita e le hanno sbagliate. Così come Ceccherini ha sbagliato l’ultimo contropied­e. Il Parma, nel frattempo, stava rimbalzand­o contro la solida difesa viola.

 ??  ?? Erick Pulgar, 26 anni, esulta con Patrick Cutrone, 22 anni. Il cileno, alla prima stagione a Firenze, è arrivato in Italia nel 2015 a Bologna (cento gare e dieci reti): a Firenze è a ventinove gare e sei reti
Erick Pulgar, 26 anni, esulta con Patrick Cutrone, 22 anni. Il cileno, alla prima stagione a Firenze, è arrivato in Italia nel 2015 a Bologna (cento gare e dieci reti): a Firenze è a ventinove gare e sei reti

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